Da Rudiano al paradiso: quello metaforico ovviamente, cioè la trasmissione Eden della nota conduttrice Licia Colò e del sempre più gradito al pubblico Alessandro Antonino. È l’onore che ha potuto vivere Ilaria Mirani, guida turistica operante a Brescia e provincia, che ha accompagnato nel difficile inizio del 2021 i membri della troupe di La7 in città, sulle sponde del lago d’Iseo e alle torbiere.
Ilaria Mirani, dall’ancora più difficile marzo 2020, è consigliere di Brescia Tourism – Visit Brescia e grazie all’interessamento di questo Ente è nata l’opportunità di mostrare sul piccolo schermo la Leonessa d’Italia (benché profondamente ferita dal Covid) e le sue bellezze. «È stato un piacere lavorare con loro – ci racconta Ilaria –, doveva essere una semplice intervista e invece abbiamo filmato materiale in maniera molto spontanea: per me, in fondo, è stato come avere di fronte un gruppo di visitatori. È piaciuto, è risultato efficace e divulgativo, e l’hanno abbondantemente usato per la trasmissione. Dai dodici minuti previsti sono diventati ventisei!».
DALLA GAVETTA ALLA NASCITA DI «ARTE CON NOI»
Formazione scientifica, per Mirani, che dopo il liceo si è dedicata allo studio dei Beni culturali, divisa tra Brescia e Milano. La tesi sullo scultore Vittorio Pelati – che le ha fruttato una proficua collaborazione con la pinacoteca clarense Morcelli-Repossi – e un lungo apprendistato turistico con la Pro Loco di Soncino.
Quindi le prime esperienze giornalistiche e professionali nei musei bresciani: le sue future colleghe le conosce qui. Da loro è convinta a prendere nel 2011 il patentino da guida turistica, anche se la vocazione sarebbe quella dell’insegnamento: di questa vocazione rimangono oggi diverse collaborazioni a livello universitario. «In fondo fare la guida turistica è un po’ come insegnare, solo che cambi classe tutti i giorni e magari i tuoi studenti hanno un po’ più di 19 anni, estrazioni culturali diverse, non li conosci di persona. Hai solo una mezza giornata per catturarli: la sfida, forse, è ancora più stimolante».
La svolta si concretizza grazie a un bando formativo offerto dalla Camera di commercio di Brescia, che supporta la nascita di start up innovative. Nasce l’8 maggio 2012, dopo la frequenza di questi corsi, la s.r.l. ArteConNoi (https://www.arteconnoi.it/): «I primi anni sono stati, diciamo così, di investimento puro, di energie e di risorse. Ancora oggi la cultura è spesso vista come volontariato, invece va salvaguardata la sua natura professionistica, anche – perché no – come opportunità di business. In Italia c’è ancora molto da lavorare a riguardo, soprattutto attorno alla percezione che ruota attorno agli enti privati che si occupano di valorizzazione del territorio, spesso ingiustamente negativa».
Oggi ArteConNoi è una realtà consolidata e collabora proficuamente con molti enti diversi: anzitutto con il Parco Oglio Nord, con Consorzio Franciacorta – La strada del vino, Amici di Palazzo Martinengo, il Treno dei Sapori. «Collaboriamo con decine di aziende e agenzie, adesso viviamo del nostro lavoro, senza dover integrare con occupazioni secondarie. Personalmente sono molto soddisfatta e orgogliosa di quello che ho realizzato. Adesso raccogliamo ciò che abbiamo seminato negli anni precedenti». Dal 2014 parte anche la collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi, sezione di Brescia, «un progetto che è nostro fiore all’occhiello, quello del turismo accessibile».
IL TURISMO DI DOMANI? (ANCHE) QUELLO DELLA PORTA ACCANTO
Certamente Brescia, il lago d’Iseo, il Garda, le valli. Alla provincia di Brescia non manca proprio nulla per attirare visitatori. Tuttavia, da professionista del settore, la rudianese Mirani riserva attenzione anche alla valle dell’Oglio, con diversi progetti – soprattutto quelli in simbiosi con il parco Oglio Nord – che puntano a organizzare visite nei comuni limitrofi al corso del fiume. Nascono così visite dedicate alla sua Rudiano – tra tele del Trecourt, studi di restauro e visite a palazzi storici – o quelle tra i castelli della valle dell’Oglio. Progetti oggi in stand-by, ma pronti a ripartire non appena possibile.
«La nostra zona può puntare sul cicloturismo, sul turismo slow, sul turismo esperienziale. Si tratta di forme di turismo in crescita, che era già in atto e che con il covid, paradossalmente, ha avuto un’accelerazione. Saremo costretti per un po’ a riscoprire il nostro territorio: dovremo essere bravi a trasformare tutto questo in una opportunità».
Si tratterebbe di un turismo breve, ammette Ilaria (non certo le vacanze da quindici giorni), ma anche di un turismo consapevole, attento al territorio, alla sua salvaguardia. «Mi piace ricordare il caso dei caseifici di Torre Pallavicina, che si sono aperti alle scolaresche e che deciso di investire molto nei laboratori didattici. Il visitatore del futuro sarà un visitatore attivo: non si porterà a casa il magnete con il monumento da appendere al frigorifero, ma si porta a casa un’esperienza». Da territorio a cavallo tra le province di Bergamo e Brescia, prossime Capitali della Cultura, la valle dell’Oglio non può esimersi dal puntare – anche – su questo.