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SONCINO DA SCOPRIRE: LA CHIESA DI SAN GIACOMO, TAPPA PER COMPOSTELA

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La chiesa di San Giacomo sorge a poca distanza dalla pieve di Santa Maria Assunta ed è stata costruita sul luogo di un antico ospizio per i pellegrini che si recavano al santuario più importante della Cristianità occidentale, il santuario di Santiago de Compostela.

Proprio per ricordare la destinazione di questi viaggiatori, accanto allo xenodochio, funzionante fino al XIV secolo, sorse un piccolo oratorio dedicato a San Giacomo, l’embrione dell’edificio che possiamo ammirare oggi.

DAI LATERANENSI AI DOMENICANI

Dal 1361 al 1364 la chiesa, che fu per breve tempo parrocchia autonoma, fu retta dai Canonici Lateranensi di San Cataldo di Cremona, che costruirono il caratteristico campanile a 7 lati. Successivamente, a questo ordine subentrò quello dei Domenicani, che specialmente nel XV secolo diede il via allo sviluppo architettonico del complesso.

Tra il 1456 e il 1468 si costruì il chiostro, poi si provvide a riorganizzare l’area absidale con la costruzione del presbiterio sopraelevato e della cripta, si allungò la chiesa di una campata ricostruendo secondo stilemi cinquecenteschi la facciata. In seguito venne costruito un secondo chiostro, localizzato dove oggi sorge la casa di riposo, collegato al chiostro più antico da un passaggio coperto e sopraelevato.

La chiesa, sottoposta a restauro in tempi recenti, conserva una serie di opere d’arte molto interessanti, realizzate per lo più da autori locali come Aurelio Gatti detto Sojaro, che dipinse per il nobile Vincenzo Cerioli la pala che orna ancora oggi l’altare di famiglia: la Vergine in gloria con i santi Giacomo, Francesco e Antonino che presenta il committente, o Grazio Cossali, attivo anche nella chiesa soncinese di San Paolo e Santa Caterina, che dipinse La caduta di Cristo sotto la Croce e la Veronica.

IL COMPIANTO, OPERA PREGIATA

Il pezzo più pregiato è, secondo chi scrive, il Compianto: opera scultorea posto dal 1964 nella prima cappella a destra, proprio sotto il dipinto del Cossali. Questo complesso di statue in terracotta in precedenza era collocato nella cripta, nella nicchia posta sotto lo scalone monumentale che permette di accedere all’altare maggiore, ed era colorato. Spostandolo nell’attuale sede il colore è purtroppo sbiadito, anche se è visibile qualche traccia. Ma chi è l’autore di questa bellissima opera? La critica è concorde ad attribuirla allo scultore e architetto Agostino de’ Fondulis, che probabilmente la realizzò intorno al 1480.

SONCINO- IL COMPIANTO ATTRIBUITO AD AGOSTINO DE’ FONDULIS

In ultimo non si può non menzionare due artisti appartenenti all’ordine domenicano che lasciarono traccia della loro presenza nella chiesa di San Giacomo: il frate intagliatore Damiano Zambelli, attivo anche a Bergamo e Bologna sempre per la sua congregazione, che realizzò il coro ligneo, e frate Ambrogino de’ Tormoli, autore delle vetrate dell’abside che rappresentano l’Annunciazione.

Arrivata a Bergamo all’età di quattro anni, ama definirsi “sardorobica”, perché non può fare a meno né del Campidano, né della Bassa. Laureata in Storia dell’arte alla Statale di Milano, si occupa di divulgazione storico-artistica e continua a studiare arte locale, pubblicando le sue conclusioni sul suo blog vademecumturistacasuale.altervista.org/blog/

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