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A BRANICO, RISCOPERTA «L’ULTIMA CENA» DI JOHANNES DA VOLPINO

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Pittore errante e apprezzato, pare che Johannes da Volpino abbia lasciato il suo segno anche a Branico, frazione di Costa Volpino. Qui, durante un restauro nella chiesa di San Bartolomeo e San Gottardo, è tornato alla luce un interessante affresco che rappresenta l’Ultima Cena; realizzata pare proprio dal pittore trecentesco.

IL REALISMO MEDIEVALE DELL’ULTIMO PASTO DI GESÙ

Nell’Ultima Cena è rappresentato il momento clou del racconto evangelico, ossia la rivelazione agli Apostoli del tradimento che Gesù subirà. Alcuni di loro, come Pietro e Giovanni Evangelista, sembrano particolarmente sconvolti: il primo chiede con insistenza a Gesù se sarà lui il traditore, mentre Giovanni Evangelista si dispera, accasciandosi sul grembo del suo maestro.
Un occhio particolarmente attento noterà subito che i commensali sono rappresentati nelle stesse dimensioni, con l’aureola. L’unico personaggio ad avere un’altezza ridotta si trova dalla parte opposta della tavolata, è sprovvisto di nimbo e ci mostra la sacca con le monete, simbolo del tradimento: ovviamente è Giuda, che viene rappresentato dal pittore mentre Gesù gli porge il boccone intinto, come viene raccontato nel Vangelo di Giovanni.

Osservando l’affresco è impossibile non notare la volontà dell’autore di rendere più prossimo possibile al fedele la vicenda raccontata: sulla tavola riccamente imbandita si possono notare i pesci, presumibilmente simili a quelli pescati nel vicino lago d’Iseo; e i fichi, coltivati nella vicina Qualino, località di Costa Volpino.
Inoltre, la decorazione – posta sulla parete sinistra della chiesa – è davvero molto bella, perché leggibile chiaramente; a differenza dei restanti affreschi presenti nell’area del presbiterio, la Crocifissione e una serie di Santi, purtroppo rovinati.

JOHANNES: TALENTO GIROVAGO DEL NORD ITALIA

Chi è l’autore dell’affresco?
Dopo anni di ricerche la critica ha attribuito il Ciclo di Branico al pittore originario di Volpino Johannes, documentato nella seconda metà del Trecento.

Johannes si spostò in diverse località per esercitare quello che ai tempi non era diverso da un semplice lavoro, e si ritrovano le sue tracce in Val Seriana, a Tavernola Bergamasca, in Val Camonica e addirittura in Veneto. Johannes da Volpino rimane una figura affascinante che non finisce di stupire!

Arrivata a Bergamo all’età di quattro anni, ama definirsi “sardorobica”, perché non può fare a meno né del Campidano, né della Bassa. Laureata in Storia dell’arte alla Statale di Milano, si occupa di divulgazione storico-artistica e continua a studiare arte locale, pubblicando le sue conclusioni sul suo blog vademecumturistacasuale.altervista.org/blog/

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