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MARCO, GIORGIO, MARIA ELEONORA: ALLA GUIDA DELLA DITTA DI FAMIGLIA, IN MEMORIA DEL PADRE

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Quella dei tre fratelli under 30 che si sono messi alla guida dell’azienda di famiglia – la Paris Silvestro Srl – dopo la prematura scomparsa del padre causa Covid, è una storia che negli ultimi giorni ha avuto grande rilevanza in tutta Italia. Il coraggio di Marco, Giorgio e Maria Eleonora è andato anche in onda sulla televisione nazionale e i tre giovani di Villongo hanno persino ricevuto una videochiamata di saluto dal presidente della Regione Lombardia in persona.

La loro tenacia e il loro senso di responsabilità verso la comunità assumono un significato particolarmente forte proprio perché donano speranza e voglia di ripartire ad una delle province più colpite dalla prima devastante ondata di Covid. Un territorio che ancora piange le sue numerosissime vittime e stenta a calcolare i danni economici che le imprese hanno subito anche a causa del conseguente lockdown.

UN’IMPRESA DI FAMIGLIA, IN OGNI SENSO

L’azienda, che si occupa di sbavatura e rettifica di guarnizioni in gomma, era stata fondata da Silvestro Paris, il padre dei tre ragazzi, nel 1984. «Ha avuto il grande coraggio di iniziare da solo – racconta il primogenito Marco Paris -. Ai tempi l’attività si trovava a Viadanica, nel magazzino dello zio che glielo aveva affittato a condizione che iniziasse l’azienda da solo e senza soci». Così Silvestro prese i primi macchinari e con le sue competenze da meccanico li rinnovò e riparò, dando vita alla ditta che attualmente si trova a Villongo, con 15 dipendenti e un capannone di circa 3mila metri quadrati di superficie.

Alla scomparsa di Silvestro, a fine aprile, i figli si sono trovati di fronte a un drastico stravolgimento. A maggio, alla riapertura dopo il primo lockdown, l’azienda ha ricominciato a lavorare a pieno regime, ma senza la sapiente guida del padre. «Non è stato facile sopperire alla mancanza di papà – spiega Marco -. Avere la fortuna dei miei fratelli che si sono aggiunti è stato di grande aiuto. Poi c’è stata tutta la difficoltà di addestrarli, però fortunatamente ci stiamo riuscendo». Infatti, quello dei tre con più esperienza in azienda è senza dubbio Marco, il primogenito classe 1990, che ha cominciato a lavorarci nel 2010 subito dopo il diploma al Liceo Scientifico. «Mio fratello Giorgio nel mese di giugno, viste le difficoltà, si è offerto di darmi una mano, mentre mia sorella Maria Eleonora è entrata in azienda a luglio, dopo il diploma in Ragioneria». A seguito di un breve periodo di assestamento Marco consegna ai suoi fratelli quelle che erano le sue precedenti mansioni: a Giorgio spetta il controllo qualità e a Maria Eleonora la logistica, mentre Marco inizia a ricoprire il ruolo di direttore.

L’ORGOGLIO DI ANDARE AVANTI

Se c’è stata una scintilla che ha fatto nascere nei tre fratelli l’idea di continuare con l’azienda del padre è stata senza dubbio molto nobile: «Lo abbiamo fatto con il grande orgoglio di portare avanti quello che mio padre Silvestro aveva creato – afferma Marco -. Io lo chiamo un po’ il suo quarto figlio, perché come aveva cresciuto benissimo noi tre, aveva fatto crescere in maniera esponenziale quest’azienda partendo da zero. É un modo per onorare la sua memoria: anche per questo abbiamo voluto mantenere lo stesso nome, il suo nome». 

Poi ovviamente non mancano motivazioni che vanno aldilà della sfera emotiva e familiare e che sfociano nel più puro senso di responsabilità. «Lo abbiamo anche fatto perché si tratta di un’azienda pluridecennale con 15 dipendenti, che vuol dire 15 famiglie. Ci siamo sentiti in dovere di portare avanti una sicurezza anche per loro. Poi il lavoro lo sappiamo fare, siamo leader in questo settore per questo tipo di lavorazione nella nostra zona. È un po’ come se la Ferrari avesse voluto chiudere una volta morto Enzo Ferrari. In qualche modo bisogna andare avanti e noi stiamo riuscendo a tenere botta in maniera egregia».

La gente del circondario, così come gli amici e i parenti, hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza alla famiglia Paris sia nel momento del lutto, sia al momento della riapertura dell’azienda. «Prima che uscisse la notizia c’era stato un po’ il silenzio – racconta Marco – anche se già si parlava di noi per il fatto che stavamo continuando e che stavamo tenendo alta la qualità del lavoro così come era prima. Adesso tanti amici, parenti e compaesani ci stanno chiamando per farci i complimenti ed esprimere la loro vicinanza. Il fatto quindi è stato accolto molto positivamente e la cosa ci fa immensamente felici, raccontiamo molto volentieri di questa nostra storia».

SULLE TRACCE DEGLI INSEGNAMENTI DEL PADRE

A livello lavorativo quello che aveva avuto un rapporto più stretto con il padre era stato il primogenito Marco, che aveva condiviso tantissimi anni in azienda insieme a lui e che dai suoi insegnamenti aveva imparato parecchio. «Ho avuto la fortuna di conoscerlo sia nell’ambito lavorativo, sia in ambito familiare, come padre e come datore di lavoro – spiega non senza emozione -. Per lui famiglia e lavoro erano due sfere che avevano la loro indipendenza, ma che ogni tanto non potevano fare a meno di incontrarsi».

Una delle maggiori difficoltà incontrate dai ragazzi durante i primi mesi è stata proprio quella di sopperire alla mancanza del padre Silvestro, oltre che sul lato affettivo, anche sul lato pratico, perché tante erano le competenze che solo lui aveva e che sono rimaste con lui. «Solamente lui sapeva come gestire certi macchinari specifici e noi abbiamo dovuto imparare a farlo da soli o con l’aiuto dei dipendenti, di amici e conoscenti – precisa Marco -. Tanti progetti che aveva iniziato andavano finiti e siamo riusciti a farlo nel corso di questi mesi. Abbiamo trasformato il dolore in energia da buttare nel lavoro, abbiamo fatto un po’ un alchimia traendo il meglio dal peggio di questa situazione. E tutto questo ci ha dato la forza per andare avanti».

UNO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO

In questo periodo così concitato per i tre fratelli non è mancata la voglia di guardare al futuro e di guardarci con determinazione, come solo i giovani sanno fare. «Siamo ancora in fase di assestamento, sono stati mesi impegnativi in cui ci siamo addestrati ma ci vorrà ancora un attimo per andare avanti a pieno regime. Guardiamo al futuro con grande ottimismo: in questi mesi una bella prova l’abbiamo superata, adesso vogliamo continuare a migliorare e migliorarci per un ulteriore rilancio. Uno degli obiettivi per i prossimi anni è quello di mantenere o aumentare la mole di lavoro, riuscire a fare di più mantenendo sempre alta la qualità».

Il caso ha voluto che a pochi giorni dalla scomparsa del padre, Marco ha scoperto che lui e la compagna aspettavano un bambino. «In quel momento ho provato un’estrema felicità e preoccupazione allo stesso tempo: il mio primo figlio, Samuel, era in arrivo. È stata una bella dose di positività, la piccola parte magica in tutta questa situazione: d’un tratto viene a mancare una persona importante della mia vita e poco dopo ne arriva una nuova».

Giornalista pubblicista classe 1986, originario di Palazzolo sull’Oglio.
Laureato in Comunicazione di Massa e Nuovi Media all’Università di Bergamo. Per anni ha scritto della Franciacorta e della Valle dell’Oglio per un settimanale della provincia di Brescia. Appassionato di ciclismo, viaggi e fotografia.

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