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BRESCIA CALCIO FEMMINILE: ECCELLENZA LOCALE DI CARATURA NAZIONE

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«Siamo una squadra di prospettiva, con tante giocatrici giovani cui abbiamo affiancato delle calciatrici d’esperienza, di categoria superiore». È così che Flavio Grisoli, addetto stampa del Brescia Calcio Femminile, introduce la situazione della squadra, che avevamo lasciato seconda in classifica in Serie C e troviamo, ora, dopo lo stop per COVID, al settimo posto della Serie B, anche grazie al ripescaggio. «Da neopromossa l’obiettivo non può che essere il mantenimento della categoria. Direi che i risultati sono in linea con l’obiettivo».

TRA LE SUE FILA MOLTISSIME ATLETE DEI MONDIALI 2019

Un salto di categoria che permette alla Società – con sede a Capriolo e che per diversi anni ha disputato le proprie partite allo stadio di Palazzolo sull’Oglio – di riavvicinare i fasti di un passato glorioso, ma che non incide più di tanto sugli standard qualitativi che il Presidente Giuseppe Cesari ha imposto fin dalla stagione 2018/19, anno in cui il club è ripartito dall’Eccellenza; da qui il forte impegno nel marketing, nel merchandising e nel legame col territorio. «Sentiamo di avere un pubblico che, oltre a seguirci costantemente anche in trasferta, si identifica con noi, con i colori della squadra. Del resto non dobbiamo dimenticarci che pochi anni fa, al Rigamonti, questa società ha disputato i quarti di finale di Champions League. E che sulle 23 calciatrici convocate in Nazionale all’ultimo mondiale, ben quindici sono passate dal Brescia nel corso degli anni. Senza contare il mister, Milena Bertolini».

IL CALCIO FEMMINILE? È CALCIO

Una precisazione, quella di Grisoli, che introduce un tema di grande attualità: lo sviluppo del calcio femminile nel nostro Paese. «Il Mondiale ha portato visibilità al grande pubblico. Un’attenzione che, mi permetto di dire, è pienamente meritata. Occorre però fare attenzione, perché non vanno dimenticate le tante cose che restano da fare».

Naturale, quindi, chiedere proprio a lui, esperto del settore da tanti anni, da cosa si debba stare in guardia. «Il professionismo per le calciatrici è una grande conquista, perché permette alle ragazze di approcciare in maniera diversa l’attività. Però, questo passaggio deve comunque lasciare spazio alle società dilettantistiche, sia a livello sportivo che a livello sociale, sul territorio: serve, per intenderci, continuare nella creazione di una base solida, che porti alla crescita dell’intero movimento, che consenta di avere un’altra Nazionale, in futuro, in grado di arrivare ai quarti di finale di un Mondiale».

IL SETTORE GIOVANILE, FIORE ALL’OCCHIELLO

Un concetto, quello espresso, che rimanda anche al tema del settore giovanile, che per tradizione è un vero e proprio fiore all’occhiello del Brescia Femminile. «Proprio quest’anno abbiamo inserito anche la squadra Primavera, che va ad aggiungersi alle circa settanta tesserate che compongono le altre tre squadre. Partiamo infatti dalle esordienti, dove prevale l’aspetto ludico – conclude Grisoli. Le giovanissime e le allieve invece sono ai primi posti, rivaleggiano con squadre professionistiche e sono in lizza per le fasi nazionali: sì, possiamo proprio dire che queste due squadre appartengono all’élite del calcio giovanile femminile».

Photocredit: Paletti/ BCF

Laureato in Economia Aziendale all’Università di Bergamo, scrive per passione e collabora con alcune riviste della provincia di Bergamo. Appassionato di sport e storie strane, con il collettivo di scrittori Gli Imbrattatori ha scritto la raccolta di racconti Lo Scirocco Dura Solo Tre Giorni.

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