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MAREMCA E HEIN DALL’OLANDA ALLA SCOPERTA DELL’ITALIA

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«Il primo ricordo di Chiari ci porta ad una serata del 2009: mio figlio Joep ci ha recuperato all’aeroporto di Orio al Serio ed abbiamo fatto un piccolo tour del centro storico. L’oscurità aveva reso quelle vie strette ancora più misteriose e ci siamo innamorati subito del luogo».

Il racconto di Maremca van de Ven (classe 1952) e di suo marito Hein Damen (classe 1951) parte dunque dal passato; da allora, tuttavia, benché molte cose siano cambiate nelle loro vite, il loro rapporto con Chiari pare comunque essersi incrementato: «Abbiamo poi scoperto tanti altri elementi favorevoli. Ma si tratta di elementi più razionali che emozionali e, quindi, un po’ meno memorabili. Ma già nell’estate successiva, comunque, abbiamo avuto l’idea di trovare una casa tutta nostra qui».

UN’AVVENTURA DI FAMIGLIA

Un’avventura iniziata per l’esigenza di «comprendere meglio il contesto al quale appartengono nostra nuora Antonella ed i nostri nipotini» – dei quali abbiamo parlato nella rubrica Chi va del numero di gennaio 2020, disponibile online – ora trasferitisi del tutto in Olanda. Uno spostamento che, però, non ha per nulla scoraggiato i due coniugi, pediatra lui e dirigente scolastico lei, ora in pensione, che, anzi, paiono essersi ulteriormente avvicinati alle rive dell’Oglio. «Dal 2016 circa, essendo pensionati, continuiamo a venire a Chiari per godere dell’arte di vivere italiana, invitando figli, nipoti e amici. Torniamo qui non appena possiamo, per circa dodici settimane all’anno: amiamo ogni stagione, con i suoi profumi e sapori».

Soggiorni quindi più o meno lunghi, ma sempre corredati da quella routine, appena accennata, che aiuta a far entrare alcuni luoghi nel cuore. «La prima settimana, di solito, la spendiamo per girare in bicicletta e controllare che i nostri angoli preferiti siano ancora lì, immutati: il nostro posto per l’aperitivo a Coccaglio, quelli per il pranzo a Rudiano o a Iseo o, ancora, Parco Metelli a Palazzolo».

DA CHIARI A TUTTA ITALIA

Abitudini alla quali si accompagnano, talvolta, anche viaggi con itinerari più lunghi, agevolati come ricorda la stessa Maremca, «dal collegamento ferroviario che collega Chari al resto d’Italia: con spostamenti di un giorno abbiamo potuto accompagnare i nostri ospiti sul Lago di Garda o a Venezia, chiacchierando e leggendo».

Una scelta, quella del pied–a–terre nella Valle dell’Oglio, che la coppia considera dunque una vera e propria fortuna «non solo per le bellezze di cui possiamo godere, ma anche per l’ospitalità, iniziata anche dalla famiglia di nostra nuora Antonella e proseguita ovunque». Un sentimento che incoraggia la stessa Maremca a concludere la chiacchierata con una preghiera: «Abbiamo notato che molti italiani sono riluttanti a parlare inglese, nonostante abbiano studiato la lingua a scuola: per favore, superate le vostre paure e buttatevi. Permetteteci di capire di più di questa stupenda terra e dei suoi abitanti incontrandoci a metà strada».

Laureato in Economia Aziendale all’Università di Bergamo, scrive per passione e collabora con alcune riviste della provincia di Bergamo. Appassionato di sport e storie strane, con il collettivo di scrittori Gli Imbrattatori ha scritto la raccolta di racconti Lo Scirocco Dura Solo Tre Giorni.

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