La Grande Mela può essere l’habitat ideale per stabilirsi professionalmente e per dar vita a una splendida famiglia. Così è stato per il 32enne Marco Finazzi che dal 2011 vive e lavora a New York. Il giovane palazzolese, dopo aver frequentato elementari, medie e superiori nella sua città natale, nel 2010 si laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio all’Università degli Studi di Brescia e durante questo percorso frequenta due semestri a Odense, in Danimarca, tramite il programma Erasmus. Nel 2012 ottiene il doppio titolo di Master of Science in Civil Engineering alla Columbia University di New York e la Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio all’Università di Brescia, con una tesi sullo studio sperimentale delle proprietà idrologiche dei tetti verdi.
Di cosa ti occupi a New York? Sto lavorando come Project Manager a Mott MacDonald, una società globale di ingegneria e consulenza, dove mi occupo principalmente della progettazione di infrastrutture idrauliche e dello studio di soluzioni per ottimizzare la gestione delle risorse idriche.
Come sei finito a vivere nella Grande Mela? Durante l’università ho maturato il desiderio di studiare all’estero, specialmente dopo l’esperienza Erasmus. Il programma di doppio titolo si riveló un’occasione unica per vivere un’esperienza in una prestigiosa università americana ed ambire a interessanti prospettive di carriera negli Stati Uniti. I due semestri alla Columbia furono molto impegnativi, ma ebbi comunque modo di vivere la città di New York e coltivare importanti amicizie, nonché di incontrare la donna della mia vita, Ashley, che ho sposato sul Lago d’Iseo nel 2017 e con la quale condivido l’immensa gioia di crescere nostra figlia Stella.
Com’è vivere in una grande metropoli come New York? New York è una città unica al mondo, se non un mondo di per sé, in grado di offrire opportunità incredibili; tuttavia, richiede spesso molta energia e denaro, essendo molto frenetica e costosa. Nonostante ciò vivere in questo melting pot culturale continua ad affascinarmi e stimolarmi tutt’oggi, con una forza mai provata prima di venire qui. Il ritmo e le dinamiche di New York possono facilmente scoraggiare una persona abituata alla vita di provincia, ma credo che con la giusta attitudine e un pizzico di fortuna sia possibile ottenerne il meglio per le proprie esigenze ed aspirazioni.
Nella mia vita ho spesso mostrato una grande capacità di adattamento a nuove circostanze, grazie soprattutto al periodo di studio in Danimarca e a diverse esperienze lavorative – da operaio in una cantina in Franciacorta, a barista in un pub nel centro di Londra (dove ho vissuto durante l’estate 2010). Tutto questo, oltre al continuo incoraggiamento da parte della mia famiglia, mi ha decisamente aiutato a immergermi al meglio nella vita della metropoli e a trovare la mia dimensione in essa.
Cosa ti manca di più di casa? La cucina nostrana (nonostante New York abbia una offerta culinaria ricchissima); le distanze ridotte (l’America è un paese immenso, dove i vari luoghi d’interesse si trovano spesso a svariate ore di viaggio); e, soprattutto, la famiglia e gli amici di una vita, anche se qua ho avuto la fortuna di trovare persone meravigliose e una famiglia stupenda, che mi ha fatto sentire a casa fin dal primo giorno.
Giornalista pubblicista classe 1986, originario di Palazzolo sull’Oglio.
Laureato in Comunicazione di Massa e Nuovi Media all’Università di Bergamo. Per anni ha scritto della Franciacorta e della Valle dell’Oglio per un settimanale della provincia di Brescia. Appassionato di ciclismo, viaggi e fotografia.