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Storie D'Oglio

L’AULA MULTISENSORIALE «FABIO GOBBO»: ECCELLENZA LOCALE E SEME DEL RICORDO

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Quando una giovanissima vita se ne va, le reazioni possono essere le più disparate. Ci sono genitori che si chiudono comprensibilmente in se stessi, altri invece che decidono di creare un’occasione per fare del bene agli altri. Ed è proprio grazie a questo miracolo della solidarietà che alla Scuola Primaria di Palosco è nata nei mesi scorsi l’aula multisensoriale Fabio Gobbo, che è già diventata un fiore all’occhiello per tutta la zona.

UN RICORDO INDELEBILE

Fabio Gobbo aveva solo nove anni quando l’estate del 2018 è scomparso. Si trovava al mare in vacanza con la famiglia e di lì a poco sarebbe dovuto tornare a scuola, alla Primaria di Palosco: uno dei plessi più all’avanguardia per i diversamente abili dell’intero distretto e anche dalla provincia bresciana. Fabio soffriva sin dalla nascita di una malattia invalidante, abitava a Palosco e la scuola per lui era linfa vitale, grazie soprattutto all’impegno delle insegnanti e alla presenza nel plesso da oltre vent’anni di una sezione potenziata dedicata agli alunni con difficoltà. Quando Fabio se n’è andato, i genitori Erika e Federico hanno optato per l’opzione «non fiori, ma opere di bene», dove queste ultime sarebbero state donazioni alla scuola per creare uno spazio ancor più innovativo per i diversamente abili. Un gesto di profonda riconoscenza per quella scuola che gli aveva consentito di trascorrere momenti indimenticabili, stimolanti e felici.

GENEROSITÀ E INNOVAZIONE

La generosità dei paloschesi (e non solo) ha poi fatto il resto. La cifra raccolta dai contributi dei privati cittadini – raddoppiata dai fondi messi dall’Istituto Comprensivo di Calcinate (di cui Palosco fa parte) e dai lavori di impiantistica da parte dell’Amministrazione comunale – ha portato così alla trasformazione, in quello che ora è un plesso potenziato, della precedente sala multimediale in un’aula multisensoriale dotata di elementi appositamente studiati per creare determinate atmosfere, suoni, luci, esperienze tattili. Infatti, oltre al proiettore principale ce n’è anche un altro per le luci e le proiezioni sul soffitto; c’è un grande pouffe su cui i bimbi si siedono e possono provare sensazioni incredibili, restare ammaliati da giochi di luci, video, disegni, animazioni, contenuti formativi, esperienze che li coinvolgono direttamente.

L’Aula Fabio Gobbo, tuttavia, è talmente speciale che non è fruita soltanto dai diversamente abili, ma anche da tutte le classi della scuola. Qui – grazie anche al personale scolastico altamente qualificato e formato guidato dalla coordinatrice di plesso Santina Redolfi – i bambini creano storie, disegnano, condividono esperienze e poi le osservano direttamente attraverso i proiettori. È così che da un piccolo seme è nato un albero rigoglioso che resterà negli anni a venire e che già si sta pensando di ampliare.

Giornalista pubblicista, classe 1986, nato a Palazzolo sull’Oglio dove risiede da sempre. Laureato magistrale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, lavora come corrispondente per un importante quotidiano locale.
Appassionato di cinema, di storia, lingue straniere e geopolitica.

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