Un bell’equilibrio tra giovani e adulti, tra entusiasmo ed esperienza, tra innovatività e tradizione. La Schola Cantorum di Calcio e di Cividate al Piano raccoglie tutto questo: nasce dalla fusione di due precedenti cori – le voci maschili di Calcio (attive dal 1994) e le voci giovanili di Calcio e Cividate (attive nelle rispettive scuole primarie tra il 2005 e il 2007) – che nel 2009 si sono uniti fra loro. Dal 2013 il Maestro Gian Luigi Consolandi le dirige in una formazione unitaria, curandone l’educazione musicale e le esecuzioni. Il tutto – il maestro Consolandi ne è particolarmente fiero – a imitazione di una tradizione ben nota alle formazioni corali del nord Europa, come Inghilterra, Germania e Austria, improntate alla convivenza fra voci di generi ed età diverse.
UN CANTO CHE GIUNGE OVUNQUE
Se le risorse e i coristi provengono dalla Valle dell’Oglio, le loro esibizioni vanno letteralmente «dal Manzanarre al Reno» e «dall’uno all’altro mar». Nel 2009 il coro di voci giovanili si lancia nei primi concerti in trasferta a Berbenno e Canonica d’Adda, ma già due anni dopo a ospitarli è il Festival Internazionale del Canto Corale a Parigi, con 1.500 spettatori a giudicarne la performance.
Un concerto nella Pieve di Calcio
Il coro, nelle sue varie evoluzioni, si è esibito in luoghi esclusivi a Vienna (2012), a Roma (2014), a Budapest (2015), a Varsavia (2016), a Salisburgo e Innsbruck (2018). L’anno scorso l’ultimo dei tanti concerti internazionali, al celebre Museo della Musica di Praga. Tutto condito da varie apparizioni a livello locale, sempre di grande successo: ovviamente alcuni concerti sono stati ospitati a Cividate e Calcio (qui in occasione della celebrazione del restauro della vecchia Pieve, per esempio): ne hanno tenuti anche a Chiari, a Romano, a Treviglio, a Bergamo. Dal 2016, infine, il coro si è arricchito di una sezione strumentale di professionisti e ha alzato decisamente l’asticella della varietà delle sue esecuzioni. Tra le musiche proposte, i classici Missa Brevis KV 275 di Mozart e il Gloria RV 589 di Vivaldi, ma anche il Requiem op. 48, di sapore più contemporaneo, di Gabriel Fauré (quest’ultima pièce coinvolge oltre 90 elementi tra coristi e musicisti).
MUSICA E SCUOLA INSIEME
Fare rete con le scuole, secondo Consolandi, è stato il passaggio fondamentale per riuscire a far vivere questo progetto: «Devo ringraziare – ammette il direttore – soprattutto le scuole primarie di Calcio, Pumenengo, Cividate e Antegnate, che hanno sostenuto i miei intenti. Il contributo alla storia musicale di compositori italiani è fondamentale, ma la nostra cultura musicale è lasciata a se stessa e sta attraversando una gravissima crisi. Solo ripartendo dalle scuole primarie e dalla passione dei giovani e dei giovanissimi possiamo sperare di cambiare direzione».
E i coristi che dicono? Molti di loro, come è immaginabile, non sono entrati nel coro perché erano appassionati di musica classica. Chi lo ha fatto, confessa di essere stato convinto da un amico, qualcuno ha aderito per propria crescita personale, qualcuno per curiosità. Poi, però, nessuno ha più voglia di uscirne: la possibilità di esibirsi nelle maggiori città europee, la saldatura di legami profondi con coetanei e adulti, la scelta di continuare ad approfondire la propria conoscenza e competenza musicale tengono tutti legati allo stesso spartito.