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PALAZZOLO SULL'OGLIO Michela Verzelletti PALAZZOLO SULL'OGLIO Michela Verzelletti

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A 19 ANNI DIFENSORE CENTRALE DEL BRESCIA CALCIO: ECCO MICHELA VERZELETTI

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«Da piccola ho provato con il judo e con il nuoto: ero anche brava, ma bisognava aspettare il proprio turno. Io invece volevo giocare sempre. E poi non sono tipo da sport individuali». Anche per questo, all’età di 8 anni, Michela Verzeletti – classe 2001 di Palazzolo sull’Oglio – ha iniziato a giocare a calcio nel Valcalepio: «Un’idea di mio cugino. I nostri genitori ci avevano anche costruito una porta in legno per farci divertire. Doveva essere solo un allenamento di prova e invece…».

IN DIFESA PER IL BRESCIA

E invece oggi Michela è il difensore centrale del Brescia Calcio Femminile, che milita in Serie C, ha la sede ufficiale a Capriolo e disputa le proprie partite casalinghe proprio allo stadio di Palazzolo. Un ritorno a casa per lei, che aveva già giocato nelle Rondinelle per due stagioni, prima di passare al Mozzanica su suggerimento del suo primo allenatore, Giovanni Tirinnocchi, che l’ha scoperta e portata con sé. 

E proprio alla compagine bergamasca, che ha da poco interrotto il sodalizio con l’Atalanta, è legato uno dei ricordi più piacevoli della pur giovane carriera di Michela: «Nella categoria dedicata alle nate tra il ’97 e il ’99 noi schieravamo tante atlete nate nel 2000 o nel 2001, come me: nonostante questo vincemmo il campionato. Una gioia e una soddisfazione incredibile».

CALCIO, PROGETTO DI VITA

Naturale, dopo questa occhiata al passato, porre uno sguardo anche al futuro, soprattutto considerando che si sta pur sempre parlando di una ragazza che ha compiuto 19 anni e che deve completare l’ultimo anno di studi alberghieri. «Sicuramente vincere il campionato e la Coppa Italia. E dopo il diploma trovare un lavoro che mi permetta di continuare a giocare». Un vero e proprio progetto di vita quello del calcio, che peraltro negli ultimi mesi ha superato parte di quelle barriere ideologiche che finivano col relegarlo al mero contesto dilettantistico, come paiono testimoniare le recenti conquiste delle calciatrici in tema di tutele ed inquadramento contributivo. «I mondiali della scorsa estate hanno portato un’attenzione che, onestamente, non mi aspettavo. È una gran cosa, ma c’è ancora molto sui cui lavorare per avvicinare la gente al calcio femminile».

SPORT SENZA DISCRIMINAZIONI

L’attenzione verso lo sport però fortunatamente pare non mancare nella Valle dell’Oglio. «Abbiamo avuto anche 200 spettatori: visto il contesto è un ottimo risultato. E fuori dallo stadio di Palazzolo vendono delle figurine con l’immagine delle calciatrici: ho già firmato un paio di autografi». Una ricetta da esportare, forse, ma sicuramente da abbinare con altre idee, prese di coscienza ed energie: in primis chiarendo che il calcio femminile non è calcio maschile giocato in la minore. È sport, con le sue caratteristiche, peculiarità, tattiche, squadre e così via. «E poi forse un’idea potrebbe essere quella di ottenere dalle reti televisive la diretta non solo di una partita, ma di tutto il campionato».

PALAZZOLO SULL'OGLIO Michela Verzelletti

Laureato in Economia Aziendale all’Università di Bergamo, scrive per passione e collabora con alcune riviste della provincia di Bergamo. Appassionato di sport e storie strane, con il collettivo di scrittori Gli Imbrattatori ha scritto la raccolta di racconti Lo Scirocco Dura Solo Tre Giorni.

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