Il gelato del Biffi di Credaro è uno dei vanti del paese, un vero e proprio patrimonio gastronomico locale. Lo scorso novembre Ascom Confcommercio Bergamo ha premiato la gelateria come Impresa storica di Bergamo e i social network, alla notizia, si sono popolati all’istante di commenti entusiasti e affettuosi.
La storia di questo piccolo locale affacciato sulla strada inizia nel 1947 con Annibale Paris, conosciuto come Il Nibel, e sua moglie Emilia. Allora si chiamava Bar Sport, ma i giovani del paese – vedendo il locale sempre pieno di gente – dicevano che «sembrava di essere al Biffi», il celebre locale della galleria Vittorio Emanuele di Milano. Allora Annibale cambiò l’insegna. Da più di trent’anni in gelateria ci sono la figlia Lisa e il genero Nello Volpi. «Ci siamo conosciuti qui in gelateria. Lisa aveva 17 anni – ricorda Nello –. Abbiamo tantissimi bei ricordi con i nostri clienti. Gli anziani del paese le fanno ancora le feste quando la vedono».
Numerosi i clienti affezionati che arrivano da tutti i paesi vicini: una fila lunghissima di persone, che si crea soprattutto nella bella stagione, per gustare questa storica bontà. E la gelateria è frequentata da persone di tutte le età. Ognuno ha la sua preferenza. «I ragazzi giovani arrivano in gruppo e amano il gusto ottocento, una crema con biscotto al cioccolato. I bambini chiedono il confetto rosa che avevamo creato per il Giro d’Italia 2009 e che ora facciamo tutti i giorni. Una signora vuole solo e sempre la nocciola». Altre specialità della casa sono il fior di latte, che viene preparato secondo la ricetta di un tempo; la pralinata (mandorle zuccherate e tostate), cheesecake, nocciolata, yogurt, sacher e cioccolato fondente. Nello lavora con venti gusti tutti i giorni, di cui otto cambiano ogni giorno, anche in base alla stagione: il caffè il venerdì, la banana il sabato, croccante, panna cotta e cheescake la domenica. D’inverno spopolano gianduia e mandarino, nella bella stagione i gusti mora e papaya, in autunno uva, fichi e cachi. E per chi ha intolleranze c’è il gelato senza lattosio, incredibilmente altrettanto buono.
Una varietà e qualità che rimanda all’accurata selezione di Nello nella scelta dei migliori fornitori: l’uva è piemontese, le nocciole delle Langhe, il cacao è il Van Houten olandese. «Il lavoro oggi è più complesso: ci vogliono almeno venti minuti per fare un gusto e gli spazi sono ridotti. È una grande fatica, ma facciamo il possibile per accontentare i clienti. La soddisfazione più bella è vedere i bambini contenti». E non solo loro. Tra i clienti c’è anche l’attore Alessio Boni. «Quando torna a Sarnico a trovare i genitori – racconta Nello – viene a mangiare il nostro gelato. È un vero piacere per noi».