«Fin da piccolo sono sempre stato molto legato al mondo della notte. È un mondo che mi ha sempre affascinato: posso dire che la nascita di UGO mi ha permesso di tramutare la mia passione in un lavoro». Quando parla della APP che ha creato insieme a Matteo Duci e Matteo Bonassi, Marco Bellebono – laureato in Nuove Tecnologie per l’Arte e Brand Manager di UGO – usa le stesse parole che di norma vengono spese per un figlio. E non è un caso: nata tra il 2014 e il 2015 da un’intuizione dei tre ragazzi, tutti di Cividate al Piano e ai quali ora si è aggiunto anche Thomas Attuati, UGO permette ai giovani di cercare party o eventi in programma nei club e nelle discoteche, premiandone poi la partecipazione e la condivisione degli utenti stessi.
Thomas Attuati
Stefano Bonassi
Matteo Duci
Marco Bellebono
E pensare che l’idea era stata inizialmente concepita per il mercato alberghiero da Matteo Duci, oggi COP (Chief Philosophy Officer) che non ha nemmeno un cellulare: «È vero, non ho un telefono dal 2015, ma ho sempre con me il tablet. Chi lavora con me sa che ci sono infiniti modi per comunicare in tempo reale». Una scelta insolita che non lo ha certo rallentato nel percorso di sviluppo e successo della APP: «Al contrario, mi ha permesso di concentrarmi su tutta una serie di cose che servivano per far crescere il progetto». Un ruolo, quello di CPO, forse un po’ astratto, ma non certo secondario e che lui stesso definisce «rubato all’ecosistema delle startup americane: a livello manageriale cerco di mantenere salda la vision del brand, mediando tra il processo economico e quello etico, che rischiano di andare in conflitto».
Il progetto dopo poco più di 12 mesi aveva già varcato i confini della provincia per arrivare fino in metropoli come Milano, Torino o Bologna e, a quattro anni dalla nascita, vanta una community di 120.000 utenti, non solo in Italia. Un successo, quello di UGO, che però per i ragazzi di Cividate non rappresenta il principale obiettivo raggiunto. «Siamo riusciti a diventare, ognuno per la propria area di appartenenza, figure professionali di altissimo livello», sottolinea Bellebono. Senza stravolgere le loro esistenze: «Sono cambiati solo gli orari. Passiamo ancora la maggior parte del tempo a Cividate e ci muoviamo solo se strettamente necessario».
Visto il contesto e vista anche la predisposizione all’innovazione, viene quindi spontaneo chiedere quali siano le prossime sfide, sia a livello di brand, sia dal punto di vista personale. «Per il futuro ci sono molte idee, consultabili sul sito SIPH-LAB. Ma il mio vero obiettivo – conlude Duci – è quello di creare un qualcosa rivolto ai giovani italiani che desiderano cambiare le cose: vorrei concepire un luogo fisico che, unito al digitale, aiuti la condivisione di idee. Metti insieme un coworking, un acceleratore di startup, una biblioteca, un ostello e un bar, tutti aperti 24 ore su 24 e ti ritrovi l’oratorio 2.0».
Laureato in Economia Aziendale all’Università di Bergamo, scrive per passione e collabora con alcune riviste della provincia di Bergamo. Appassionato di sport e storie strane, con il collettivo di scrittori Gli Imbrattatori ha scritto la raccolta di racconti Lo Scirocco Dura Solo Tre Giorni.