C’è un giovane palazzolese che dal 2013 ha fatto di Sydney la sua nuova casa e della Fisica quantistica il suo pane quotidiano. Lui si chiama Andrea Tabacchini, si è da poco trasferito a Manly, uno dei quartieri più affascinanti della città, e attualmente lavora per una start–up australiana ad un progetto fondamentale per lo sviluppo delle automobili a guida autonoma.
Nato a cresciuto nel quartiere di San Giuseppe – dove fino ai 15 anni gioca a tennis a livello agonistico seguendo le orme del fratello Alessandro e spinto dalla grande passione di papà Bruno – nel 2013 decide di trasferirsi nella soleggiata e rilassata città australiana, tra spiagge da sogno e studi universitari. «Per quattro anni ho seguito un Dottorato di ricerca in Fisica alla Macquarie University di Sydney – racconta il palazzolese classe 1985 –. Ho passato tantissimo tempo in laboratorio ad allineare laser, ottiche e rivelatori e questo mi ha permesso di apprendere capacità pratiche molto ricercate nel mondo delle start–up».
Nel 2017, dopo aver presentato la sua tesi di Dottorato, ha lavorato quattro mesi come Lettore, insegnando Fisica a una classe di venti studenti: esperienza che già aveva assaporato durante gli anni del Dottorato facendo da esercitatore e assistente di laboratorio agli studenti universitari più giovani. Quindi approda a Baraja, una start–up australiana che lavora allo sviluppo del LIDAR: una sorta di camera 3D che crea in tempo reale mappe tridimensionali dell’ambiente circostante e che sono l’anello mancante per abilitare i veicoli senza pilota. «Siamo una piccola realtà in forte espansione che in questo ambito va a scontrarsi con colossi come Google, Apple, Ford, Renault. È una concorrenza pazzesca, ma molto stimolante; è un ambiente dinamico che mi permette di mettere in pratica le skills che ho imparato durante il mio dottorato». E pensare che la sua carriera scolastica era iniziata in tutt’altra direzione. «Dopo aver frequentato l’Itis di Palazzolo, decido di iscrivermi alla Facoltà di Astronomia all’Università di Bologna, dove ho vissuto tre anni stupendi. Dopo un anno sabbatico a Londra, ho deciso di cambiare ulteriormente e di iscrivermi al corso di Laurea specialistica in Fisica Nucleare a Milano, dove nel 2012 ho presentato la tesi magistrale in Ottica quantistica».
Trasferirsi dall’altra parte del mondo non è stato affatto facile per il giovane palazzolese, almeno nel primo periodo. «All’inizio ho avuto un rigetto, non volevo stare qui perché non volevo staccarmi dal mio modo di vivere e perdere le mie amicizie. Per i primi sei mesi ho fatto molta fatica ad ambientarmi anche in università anche per via della lingua». Poi pian piano Andrea ha avuto modo di ambientarsi e di essere più sicuro di sé sia con l’inglese, sia nel rapporto con la città. «Sydney è fantastica, ha tanti aspetti positivi, le spiagge sono bellissime, lo stile di vita è molto rilassato e ti permette di conoscere tante culture diverse e di stringere amicizie con gente da tutto il mondo».
Oggi sono diversi i progetti che il 34enne palazzolese ha nel cassetto: «Da un lato mi piacerebbe continuare a lavorare per questa start–up in così grande espansione e che ha uffici in America e a Shanghai e presto potenzialmente anche in Europa, dall’altro lato mi piacerebbe tornare nel Vecchio Continente il prima possibile per potermi avvicinare alla famiglia e agli amici». Non possiamo sapere se Andrea riuscirà a realizzare questi suoi due obiettivi, ma siamo sicuri che in ogni caso gli andrà benissimo, o come amano dire gli australiani: No worries, mate, she will be right!