Per lei la vita è da prendere con un sorriso, meglio se quello sincero di una donna. Wilma Cavana, 44enne estetista di casa a Cividino, si è dedicata un po’ per gioco e un po’ per caso alla scrittura e grazie all’amica fidata, Elena Pagani, si è buttata nel mondo dei romanzi.
Spontanea e sempre con la battuta pronta, Wilma ha conquistato tantissimi lettori grazie alla sua leggerezza e ironia, ma anche al suo personalissimo modo di scrivere e creare personaggi bizzarri e divertenti. L’autrice ha già pubblicato due libri all’insegna dello humor: Voglia di bicicletta rosa, la storia di quattro amiche e un mezzo di trasporto con un solo pedale; e Lili la vagabonda, romanzo umoristico che strizza l’occhio ai gialli.
Come hai iniziato a scrivere?
Ho fatto tantissimi lavori diversi, ma faccio l’estetista da trent’anni. Eppure, la passione della scrittura me la sono sempre portata dietro, anche se posso dire che a renderla reale è stato il caso – credo molto nei segni del destino!
Seguendo spesso la mia mamma, che è ammalata, mi capitava di scrivere su bigliettini quello che mi succedeva, dalle delusioni alle situazioni più bizzarre: così i miei amici e conoscenti diventavano nella mia testa i personaggi protagonisti di storie romanzate. Spesso – un po’ per passare il tempo, un po’ per farci insieme due risate – leggevo alle mie clienti quanto avevo scritto. Poi un giorno ho mostrato alla mia cara amica Elena Pagani i miei post it e quando tra le risate ha scoperto il mio talento mi ha detto: «Wilma, questo progetto lo devi finire!». Così mi ha dato una mano a partire con il mio primo libro, Voglia di bicicletta rosa.
Cosa ti ispira maggiormente nei tuoi romanzi?
Racconto quello che ho intorno a modo mio, sono spettatrice di quello che succede; credo sia un modo di allontanarmi un pochino dalla realtà. Tutte le emozioni delle quali scrivo le ho pescate dai cassettini della mia memoria: la rabbia, l’incomprensione, l’insicurezza, la paura così come la gioia, il senso dell’amicizia e l’amore. Troppo spesso la nostra vita è comandata da paure che non fanno altro che alimentare pensieri negativi, perciò quello che cerco di fare è vivere la vita con un pizzico di leggerezza e regalare un sorriso alle persone che mi conoscono e a quelle che leggono i miei libri.
Com’è stato presentare il tuo lavoro al mondo?
La prima presentazione in paese è stata molto bella e devo ammettere di essermi commossa: in generale vedere il mio libro nelle vetrine delle librerie mi riempie sempre d’emozione.
Ti sei sentita nervosa partecipando alle grandi fiere editoriali?
Quando ho presentato Lili la vagabonda al Libraccio di Bergamo o al Lingotto Fiere di Torino non ero tesa, ma solo orgogliosa: orgogliosa di esserci anch’io tra tanti giganti e sapere che se ero lì era perché il mio libro era piaciuto al pubblico.
Che progetti hai in cantiere?
Il mio terzo libro uscirà tra poco e stavolta non sarà ispirato a fatti che mi sono successi, ma sarà una storia inventata di sana pianta, protagoniste delle suore e un grande mistero!