Il teatro come forma di espressione senza ostacoli linguistici: un’esperienza formidabile che ha unito due gruppi di giovanissimi attori al Sociale di Palazzolo. È questa la storia di uno scambio internazionale che ha coinvolto all’inizio di marzo per un’intera settimana 35 ragazzi bresciani e bergamaschi afferenti alla Scuola d’Arte di Filodirame – il sodalizio che da cinque anni gestisce quel gioiellino del Teatro Sociale di Palazzolo – insieme a tredici coetanei provenienti dalla Francia, per l’occasione ospitati nelle famiglie dei ragazzi.
I giovani transalpini sono giunti sulle rive dell’Oglio per la seconda volta, dopo che già due anni fa era stato sperimentato un primo progetto, sempre al Sociale, di collaborazione tra Filodirame e la compagnia Rêves et Libertés di Tolosa. Questa volta i ragazzi, tra gli 8 e i 17 anni, hanno davvero superato ogni aspettativa della vigilia.
«Il progetto è nato da una storica amicizia tra me e la direttrice della compagnia francese, Lauriane Sanchez – ha spiegato il direttore artistico palazzolese, Marco Pedrazzetti –. In questi anni di laboratori al Sociale siamo cresciuti costantemente e questo lavoro ne è stata l’ennesima conferma. Crediamo che il teatro, oltre ad essere un’arte che crea emozioni, può essere usato a scopo sociale. Lavorare con bambini sin dalla tenera età, giocare sulla separazione delle emozioni, imparare a conoscerle divertendosi, aprirsi e accettare l’altro così com’è, sfruttare le proprie capacità al servizio del gruppo sono tutti obiettivi che ci siamo prefissati e che, grazie all’impegno dei ragazzi stessi, sono diventati realtà in questi giorni».
I giovani italiani e francesi hanno lavorato sulla messa in scena di uno specifico adattamento de Le furberie di Scapino di Molière, un po’ con le rispettive lingue, un po’ con il mimo, l’athletic dance e il grammelot. Dopo meno di quattro giorni di laboratorio collettivo c’è stata la prima ufficiale della rappresentazione: sabato 9 marzo, in un Teatro Sociale colmo per l’occasione.
Lo scambio, però, per essere tale non può essere a senso unico: infatti, la seconda parte del progetto prevede il soggiorno a Tolosa dei 35 allievi palazzolesi (e dei dintorni). Questi, dal 24 al 28 aprile partiranno a loro volta per la Francia accolti ed ospitati nelle famiglie d’Oltralpe per concludere il percorso che li porterà a mettere in scena nuovamente la stessa opera teatrale, ma con l’inserimento di nuove espressioni adattate al pubblico francese.
Filodirame, associata alla cooperativa sociale bresciana PlayUp, pensa però sempre più in grande: infatti, la prossima sfida sarà, in un futuro ancora da stabilire, la costruzione di una rete di compagnie e laboratori artistici anche con altri Paesi d’Europa. Ci riusciranno?
A giudicare dall’impegno e dalla passione che hanno messo dapprima nel rilanciare il Teatro Sociale e poi nei laboratori artistici (gli iscritti sono arrivati a 170), c’è da crederci.
Giornalista pubblicista, classe 1986, nato a Palazzolo sull’Oglio dove risiede da sempre. Laureato magistrale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, lavora come corrispondente per un importante quotidiano locale.
Appassionato di cinema, di storia, lingue straniere e geopolitica.