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Storie D'Oglio

Valentina e Antonella: amiche e autrici alla loro seconda pubblicazione insieme

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Si comincia a scrivere romanzi da un’intuizione: a volte da una semplice idea, altre volte da un racconto del passato. In questo modo, una semplice passione può far sbocciare la vena creativa. Così è stato anche per la cividatese Valentina Plebani e l’amica Antonella Codenotti, della bresciana Villa Carcina.

Le due autrici sono legate da un’amicizia nata sui banchi delle scuole medie Fermi di Palazzolo. La cividatese è un’impiegata, mentre la bresciana è ormai una mamma a tempo pieno. In un particolare periodo della loro vita, circa tre anni fa, le due giovani hanno deciso di incontrarsi e di scrivere un libro, tratto inizialmente da un sogno di Valentina. Il risultato di questa prima fatica letteraria è stato il romanzo Vuoto profondo, a cui è appena seguito il secondo, Pagine di una vita, entrambi editi da La Compagnia della Stampa.

«Abbiamo una connessione speciale, io e Antonella – ha spiegato Valentina -. Il primo libro è articolato in vari episodi separati tra loro, ma uniti da un filo conduttore, mentre il secondo, pur avendo ancora un protagonista al maschile, è un classico romanzo con narrazione ininterrotta». È proprio questo ultimo libro, uscito nell’autunno dell’anno scorso, che riveste maggiore attenzione. Non tanto per lo stile, affinato rispetto a prima, quanto per la genesi di questo romanzo ambientato nella campagna lombarda degli anni Trenta.
«Parlando con mia nonna (l’80enne palazzolese Anna Bonassi, Ndr) mi sono resa conto che nei suoi racconti di gioventù c’erano una miriade di spunti per un romanzo – ha continuato la cividatese -. A questo punto ne ho parlato con Antonella e abbiamo cominciato ad elaborare la storia di Ippolito, divenuto poi il nostro protagonista. Grazie alla nonna siamo riuscite anche a tratteggiare meglio i sentimenti dell’epoca e soprattutto il contesto storico».

Ma come si lavora a quattro mani? «Per prima cosa ideiamo la struttura del romanzo – hanno spiegato entrambe -. Ci sono capitoli che scriviamo individualmente e poi, confrontandoci, li rimaneggiamo parecchie volte fino al buon esito. Passiamo ore interminabili anche al telefono!».

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Il libro è una sorta di romanzo di formazione: la storia del riscatto sociale di Ippolito, un uomo qualunque che potrebbe essere nato nella Valle dell’Oglio contadina. Attraverso la sua vita, i cui tratti diventano via via più nitidi, il lettore viene accompagnato in un percorso di raggiungimento di importanti obiettivi attraverso determinazione e tenacia, pur mantenendo sempre un’umiltà di fondo. «Finora tutti i pareri che abbiamo ricevuto sono stati positivi e ci sentiamo molto soddisfatte – hanno concluso le due giovani autrici -. Ci piace quando ci dicono che il nostro modo di scrivere è coinvolgente».

Giornalista pubblicista, classe 1986, nato a Palazzolo sull’Oglio dove risiede da sempre. Laureato magistrale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, lavora come corrispondente per un importante quotidiano locale.
Appassionato di cinema, di storia, lingue straniere e geopolitica.

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