Sulla parete della sua classe di matematica alI’Istituto comprensivo di Pontoglio – e più precisamente alla scuola secondaria di primo grado Salvo d’Acquisto, dove Laura Montagnoli esercita la professione di docente – vi sono delle strisce di carta che i suoi alunni hanno diviso in due o più parti uguali, seguendo la metodologia EAS ed imparando nel concreto il concetto matematico di frazione.
Proprio questo innovativo sistema di apprendimento è al centro della sua ultima pubblicazione, ovvero Fare Matematica con gli EAS, scritto a quattro mani con Elisa Marchisoni ed edito da Morcelliana Scholé. «EAS significa episodio di apprendimento situato ed è una metodologia didattica applicabile ad argomenti circoscritti con particolare attenzione alle competenze». Tutte cose che Laura conosce benissimo, visto che la matematica probabilmente ce l’aveva dentro sin dall’infanzia: anche se è stato durante il percorso di studi accademici presso l’Università Cattolica di Brescia che ha avuto modo di scoprire la sua profonda passione per questa disciplina. Quel periodo, «uno dei più ricchi» subito dopo l’istruzione liceale scientifica, preludeva ad ulteriori anni di impegno: fino al Dottorato in Formazione della Persona all’Ateneo di Bergamo.
Oggi Laura, trentacinquenne di Brescia che vive a Palazzolo sull’Oglio, spende le sue competenze in progetti di diversa natura, ma accomunati dal filo conduttore della matematica, unitamente alle conoscenze della didattica più avanzata. Non a caso, il suo network lavorativo la mette a confronto con docenti per i quali tiene incontri di formazione, con il suo gruppo di lavoro e ricerca e con gli alunni della scuola secondaria di primo grado.
Per lei, parlare e scrivere dell’insegnamento e dell’apprendimento della matematica consente anche di sfatare alcuni falsi miti rispetto alla propensione naturale verso questa disciplina. «Ho letto degli studi che provano quanto il senso del numero sia già presente nei neonati: loro, se esposti ad un cambio di quantità esiguo come il passaggio da tre input visivi o sonori a due, mutano il ritmo di suzione. È interessante, considerando che spesso durante l’infanzia in famiglia si dà più peso ai progressi linguistici del bambino (come la capacità di enunciare le prime parole), piuttosto che ai traguardi in campo matematico. Eppure, una maggiore attenzione a questo aspetto potrebbe incoraggiare i più piccoli ad aprirsi alla matematica e a non temerla». Ma cosa sono gli EAS che usa quotidianamente nella sua didattica e a cui Laura ha dedicato il suo ultimo libro?
Gli EAS nascono con Pier Cesare Rivoltella, professore ordinario presso il Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica di Milano e fondatore del CREMIT (Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia) e sono particolarmente adatti proprio all’insegnamento della matematica. Si compongono di tre fasi: quella preparatoria, atta a calare lo studente nel contesto dell’argomento da apprendere in classe o a casa; quella operatoria, caratterizzata dal problem solving, spesso a gruppi; e quella meta-cognitiva, che parte dal racconto dell’alunno rispetto alle fasi precedenti e dall’intervento dell’insegnante che ne ristruttura i passaggi.
Per Laura l’esigenza di fissare in forma scritta i risultati delle proprie ricerche con Elisa (sua prima tesista a Milano) nasce dalla volontà di divulgare questo ottimo metodo e al contempo dal piacere di lavorare con una ricercatrice a lei complementare (Marchisoni dopo la triennale in Matematica a Pavia si è occupata di formazione primaria e tecnologia dell’istruzione, conseguendo ulteriori prestigiosi titoli a Milano e a Brescia).
Una vita piena quella di Laura, che oggi sacrifica senza risentimenti anche le ore che una volta dedicava sia allo sport (ha giocato per quindici anni a calcio nel Franciacorta in serie C, approdando anche in B), sia alla chitarra, per dedicarsi ai due figli piccoli, per ora inconsapevoli delle osservazioni materne rispetto alla loro crescita e al loro apprendimento. Nel suo futuro però, c’è ancora tanta ricerca sulle metodologie di insegnamento dell’aritmetica alla scuola primaria, affiancata al lavoro didattico incentrato sull’utilizzo di materiali funzionali allo studio del linguaggio geometrico. Lavori importanti e prestigiosi, che vengono universalmente apprezzati: dalla dirigente scolastica della Salvo d’Acquisto, Nadia Plebani, ai suoi alunni; basta attardarsi in una delle classi della professoressa Laura per notare l’entusiasmo dei suoi studenti, per nulla intimoriti nonostante la verifica di matematica che li aspetta.