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Nicola Garzetti Orzinuovi Nicola Garzetti Orzinuovi

Cultura e Spettacoli

Nicola, tra cinema e fotografia per i grandi nomi

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Ispirazione, estro e creatività, ma soprattutto un gusto estetico unico e fuori dagli schemi, impreziosito da un eccezionale bagaglio culturale, tra cinema, arte e musica.
Nicola Garzetti, regista e fotografo orceano, classe 1986, ha frequentato lo IED (Istituto Europeo di Design di Milano) e collaborato per brand come Armani e Pinko, ha seguito i Marlene Kuntz in tournée e filmato personalità dello spettacolo come Alessandro Gassmann e Marco Mengoni (per citarne solo alcuni) con il lavoro per Grazia. Oltre ai tanti progetti artistici che portano il suo nome e le sue idee, è professore di Montaggio allo IED, nella sezione Moda.

Come definiresti il modo in cui ti relazioni al tuo lavoro?

La contemporaneità in questo settore è fondamentale, ma cerco sempre di fare cosa che non vadano di moda: preferisco ispirarmi a Antonioni o Cronenberg, o far vedere ai miei studenti Nirvana di Salvatores; non per un’italianità forzata, ma perché sinceramente chi se ne frega. Chi se ne frega di seguire la moda del momento, lo fanno già in molti e anche molto bene: io preferisco pescare dal passato cose diverse e spesso mi succede in modo casuale.

Come hai iniziato a fare video?

Ho iniziato facendo solo il fotografo, soprattutto di moda, poi mi sono accorto che mi mancava un qualcosa. Ho avuto bisogno di andare più a fondo, ho sentito una forte esigenza narrativa e la necessità di inserire la musica: una colonna sonora che completasse le immagini. Son partito per caso con i video di sfondo ai concerti di una cover band dei Pink Floyd, i Drink Floyd: ho preso l’attrezzatura necessaria e con il tempo sono stato contattato sempre più per filmare, invece di fotografare.

Come nascono le idee per un video?

L’ispirazione arriva da ogni cosa, anche se spesso essendo lavori su commissione la libertà creativa è ridotta. Tuttavia, scrivo molto e faccio progetti miei: uno degli ultimi video che ho realizzato era fortemente legato a Caravaggio; se mi devo ispirare a qualcuno di grande deve essere una cosa talmente alta che valga la pena di essere citata e lo faccio sempre con piacere, per onestà intellettuale.

Qual è la persona più interessante che hai conosciuto in ambito lavorativo?

Non ce n’è solo una. Tra questi, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Alessandro Gassmann e Miriam Leone, perché tutti a loro modo sono low profile. Godano è un intellettuale concreto, perennemente con lo sguardo crucciato, un animale da palcoscenico. Gassmann è un gigante della regia teatrale e del cinema italiano: a Roma abbiamo pranzato insieme e parlava con tutta la crew come se ci conoscesse da una vita. Miriam Leone non è solo bellissima, ma simpaticissima e molto alla mano.

Nicola Garzetti Orzinuovi

Tra i tuoi ultimi progetti c’è uno spot di sensibilizzazione sull’Aids. Come è nato questo lavoro?

Credo che quest’anno in pochissimi abbiano realizzato campagne a favore della prevenzione in occasione dell’1 dicembre – Giornata Mondiale contro l’AIDS – ed è allarmante. Di AIDS non si guarisce e la prevenzione è la cosa più importante da fare, ma a quanto pare il Governo non se ne cura. La retrograda visione del proibizionismo sessuale che ancora oggi viviamo in Italia genera mostri: basta vedere ciò che accade talvolta sui social, dove si censurano capezzoli e non messaggi neofascisti. Il mio video è stato prodotto da Dare Studio Milano per Lila, la Lega italiana per la Lotta contro l’Aids: ha voluto essere un messaggio contro lo stigma, contro l’ignoranza, contro la colpevolizzazione, a favore della prevenzione, della libertà di scelta e della gioia di essere quello che si vuole, con chi si vuole.

Nata a Brescia nel 1986, cresciuta a Villachiara, con la consapevolezza di aver sbagliato decade ed essersi persa i Pink Floyd a Venezia. Diplomata in un istituto turistico, ora vive a Sarnico.
Scrive da sempre, spesso di arte e amici artisti. Ha collaborato per anni con un giornale locale bresciano.

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