DA CARABINIERE A SCRITTORE, IL 56ENNE ABITA A PONTOGLIO
«Quando lavoravo nell’Arma mi dicevano che scrivevo i verbali con uno stile inconsueto e particolarmente piacevole: così, ho deciso di scrivere anche per passione». Maurizio Vecchi, 56enne carabiniere in congedo, ha cominciato così la sua vita letteraria, facendo tesoro dell’esperienza professionale e ideando detective story sin dal 2004. E ora sta per lanciare un nuovo libro dedicato a un tema attualissimo e gravissimo: la violenza sulle donne.
Vecchi, che abita a Pontoglio dal 1997, è giunto nel Bresciano nel 1984 da Lamezia Terme, in Calabria, dove è nato ed è diventato carabiniere. Dopo aver prestato servizio in numerosi luoghi della provincia di Brescia e ricoperto ruoli importanti come vicecomandante a Palazzolo, comandante a Trenzano e membro del Nucleo Investigativo dell’Arma di Brescia, ha deciso di fare tesoro delle proprie conoscenze: da un lato mettendole al servizio della comunità e dall’altro rispondendo a una necessità più intima e personale, quella di scrivere.
Nel 2004, quando ancora era in servizio, ha dato alle stampe I racconti del maresciallo, a cui è seguito I racconti del maresciallo 2 – Ordini dall’alto, presentato a Pontoglio con l’allora procuratore capo di Brescia. «Gli apprezzamenti, sia da parte dei cittadini, sia da parte di forze dell’ordine e istituzioni, mi hanno dato la forza per continuare a scrivere e a migliorare pian piano lo stile, spingendomi più in là con i temi – ha spiegato Vecchi -. Così è nato il mio terzo libro, il primo con funzione sociale». Il volume, intitolato Il gatto e la volpe esistono davvero, ma difendersi da loro si può è interamente dedicata alle truffe, in particolare ai fastidiosi raggiri di anziani a domicilio. Dopo questo libro, che ha peraltro ottenuto riconoscimenti in diversi premi letterari nazionali, è nata la raccolta di poesie Orme di versi, seguita dall’ultima fatica, pubblicata recentemente: Agguati mafiosi.
Ma l’attività letteraria di Vecchi non è certo finita qui. Infatti, è concluso ed è in fase di elaborazione da parte della casa editrice il prossimo volume, probabilmente quello che farà più parlare di sé. «Durante la mia esperienza di carabiniere ho avuto a che fare con tutti i tipi di reato e quindi anche con violenze e molestie sulle donne – ha spiegato il pontogliese -. Una donna che conosco bene e che si è rivolta a me, è riuscita ad uscire dall’incubo e mi ha raccontato tutta la sua storia di sofferenza: così, l’ho messa nero su bianco col mio stile e ne ho fatto un libro che spero possa essere utile sia alle donne che sono vittime e non hanno ancora denunciato il loro aguzzino, sia all’opera di sensibilizzazione su questo tema importantissimo». Vecchi desidera impegnarsi in questa direzione almeno per tutto il 2019, dedicando al tema della violenza di genere i suoi incontri di presentazione del libro, magari mettendosi in contatto con associazioni ed enti che si occupano di persone bisognose di aiuto.
«Troppe donne hanno ancora paura a denunciare e subiscono in silenzio – ha concluso l’autore -. Violenze fisiche e violenze psicologiche coinvolgono anche i figli e non abbiamo nemmeno idea di quanto possano essere devastanti sulla vita di queste persone». Ecco perché l’importanza del libro per non far calare il silenzio su questo tema.