La band palazzolese ha in parte girato il video della canzone anche al Rockers Pub
Si sono uniti grazie alla passione per il punk-rock, ma si sono evoluti in pochissimo tempo fino a sperimentare diversi generi musicali e inserendo strumenti e sonorità sempre più all’avanguardia. Ora, dopo un album prodotto a Brescia con IndieBox, è appena uscito il primo singolo del nuovo lavoro, registrato a Londra.
I Jester Society a Londra per incidere il nuovo singolo
Loro sono i Jester Society e – ne siamo certi – in futuro sentiremo sempre più parlare di questa originale band nata proprio in riva all’Oglio.
Il gruppo è costituito dai palazzolesi Alessandro Pepe (voce e chitarra), Marco Belotti (basso, voci e synth) ed altri due membri, attualmente travisati da una maschera: uno si fa chiamare Heil e l’altro Drama e l’identità, ça va sans dire, rimane ignota. A questi musicisti sono affidati tastiere, batteria, pad e sintetizzatori. Il risultato è una fusione di generi e sottogeneri che spaziano dal post-punk all’elettronica, dal brit-pop al rock più classico.
«Siamo partiti dal punk-rock, è vero – ha spiegato Marco Belotti, che è anche Vigile del Fuoco volontario per il Distaccamento di Palazzolo -, ma le nostre composizioni ormai spaziano e sono sempre più trasversali. Da un lato c’è il desiderio di trasmettere emozioni, dall’altro quello di destabilizzare, di spiazzare l’ascoltatore che ha sempre stimoli diversi tra un brano e l’altro e talvolta all’interno dello stesso pezzo».
La band è nata nel 2015 e da quel momento non si è più fermata. Inizialmente, insieme a Pepe e Belotti c’erano altri due membri, ora sostituiti dai mascherati. «Tra le nostre influenze principali posso citare Twenty One Pilots, Royal Blood, Muse, Gorillaz e Arctic Monkeys: diciamo che non hanno sonorità propriamente simili – ha continuato Belotti -. Ed è questo il bello: prendiamo un po’ da tutto ciò che ci piace e cerchiamo di sperimentare, creare qualcosa di nuovo.
Così è stato nel nostro primo album, Kingsmen, con cui abbiamo cominciato anche a trasmettere il nostro atteggiamento nei confronti della società, in particolare quella italiana, a tratti bigotta e quasi spaventata di fronte alle novità. Non a caso jester in inglese può essere tradotto come buffone. Nei nostri testi, che scrive Alessandro, confluiscono tutti i nostri malumori e le nostre speranze: quelle di una generazione di 25enni che vuole essere aperta e spiccare il volo, non disdegnando la rottura con le tradizioni ed i rigidi schemi sociali».
L’anno prossimo è in programma l’uscita del nuovo album, ma nel frattempo i Jester Society hanno già fatto un salto in avanti, registrando di recente sia una cover dei Twenty One Pilots (intitolata Nico and the Niners), sia soprattutto il primo singolo che apparirà nel prossimo disco, Floating in the Blue. Brano che è stato registrato allo studio Hackney Rythm di Londra con lo spagnolo The Orbalist e il featuring del rapper americano IsaacB. «È stata un’esperienza formidabile – ha concluso Belotti -. Registrare a Londra in un clima totalmente nuovo, ma che ci ha fatto sentire subito a nostro agio è stata un’emozione unica!». E all’ascolto pare evidente che questi ragazzi faranno strada.
Per giudicare da sé bastano pochi minuti su Spotify o su Youtube:
Giornalista pubblicista, classe 1986, nato a Palazzolo sull’Oglio dove risiede da sempre. Laureato magistrale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, lavora come corrispondente per un importante quotidiano locale.
Appassionato di cinema, di storia, lingue straniere e geopolitica.