Una passione nata quasi per caso durante le scuole medie ma che in pochi anni, densi di allenamento e dedizione allo sport, gli ha già permesso di mettersi al collo una favolosa medaglia olimpica.
Nel mese di ottobre, sotto il cielo di Buenos Aires, il giovane clarense Giovanni Toti si è guadagnato la medaglia d’oro alle Olimpiadi giovanili di Badminton nella disciplina della staffetta a squadre internazionali. L’atleta 17enne, portacolori della Nazionale italiana, è ancora incredulo di quello che è stato in grado di fare e a stento riesce a mascherare la felicità per aver vinto un trofeo così prestigioso. «È stato un sogno del tutto inaspettato – ha confessato Giovanni – Nessuno, me compreso, si aspettava di salire sul podio, tanto meno di vincere la medaglia d’oro. Infatti quando è arrivata è stata davvero un’emozione incredibile».
Il giovane talento clarense – attualmente in Canada per partecipare ai Campionati mondiali junior – ci ha raccontato che il momento più emozionante in assoluto della trasferta argentina è stato l’ultimo punto della partita: «Si respirava un’atmosfera stupenda sia in palestra, sia nel villaggio olimpico: è stato un mix di emozioni tra felicità, ansia, paura, agitazione e anche rabbia. Quando abbiamo realizzato di aver vinto la medaglia d’oro sono letteralmente esploso di gioia».
Come hai iniziato la tua avventura sotto rete con il badminton?
Ho cominciato a giocare all’età di 12 anni, tramite un progetto delle scuole medie che presentava a noi studenti questo sport. Il mio primo allenatore in assoluto è stato il clarense Massimo Merigo: se non fosse stato per lui non avrei nemmeno iniziato a giocare. È grazie al lavoro fatto con lui e alla mia società, la Gsa Chiari, che sono riuscito a fare grandi passi in avanti.
Dal 2014 ti sei trasferito a Milano per essere seguito dai tecnici della Federazione Italiana Badminton. Come si svolge la tua giornata tra scuola e allenamenti?
Il sabato e durante il periodo non scolastico mi alleno la mattina dalle 8 alle 11.30 e poi ancora dalle 15 alle 19. Nel periodo scolastico invece alterno lo sport con lo studio: mi alleno la mattina, o il pomeriggio e nel resto della giornata vado a scuola.
Cosa si prova a portare in giro per il mondo il nome di Chiari e ad indossare la maglia azzurra?
Per me si tratta di una grande responsabilità, ma soprattutto di un grandissimo onore, perché porti sulle spalle il nome della tua Nazione e del paese da dove arrivi.
Quale importanza ricopre la tua famiglia nella tua giovane carriera?
I miei familiari mi sono sempre stati molto vicino, soprattutto quando sono andato via di casa a 14 anni, anche se loro ne hanno sofferto perchè eravamo abituati a stare molto uniti. Però mi hanno sempre affiancato in tutte le mie esperienze e mi sono stati sempre molto d’aiuto sia sul lato mentale, sia su quello affettivo.
Insomma, ora possiamo dirlo: nella Valle dell’Oglio è sbocciata una giovane promessa del badminton, che ha tutte le carte in regola per diventare un grande campione di questa disciplina. In bocca al lupo per le tue prossime sfide sotto rete, Giovanni!