È arrivata a Chiari per amore. Qui ha stabilito radici, ha messo al mondo due splendidi bambini e non ha perso la sua verve creativa, continuando a scrivere concentrandosi sulle dinamiche della mente e della società. Tatiana Ogneva Salvoni, nata in Unione Sovietica (nell’attuale Kazakistan) nel 1980, è una giornalista e autrice russa che ha cominciato a dedicarsi alle sue passioni – la scrittura e la psicologia – sin da giovanissima. Già ai tempi dell’università, per la quale si era trasferita a Mosca, ha iniziato a collaborare con la Komsomolskaya Pravda, uno dei quotidiani più importanti del Paese, tenendo anche una rubrica fissa di consigli per i lettori.
Pensava alla sua carriera, nel 2010, quando un avvenimento imprevedibile ha stravolto per sempre la sua vita, naturalmente in positivo. «Ad un matrimonio di amici in comune ho conosciuto Roberto Salvoni, di Chiari – ha spiegato ancora emozionata Tatiana -. Da quel momento la mia esistenza è cambiata e in breve tempo mi sono trasferita in Italia. È un Paese che mi è piaciuto subito e ora, dopo quasi otto anni, il mio amore verso l’Italia è rimasto inalterato. Naturalmente ora è scemato un po’ lo stupore della novità che avevo all’inizio, ma qui sto benissimo: ho una splendida famiglia con due bambini, Alejandro di 7 anni e Natalino di 1».
Ovviamente, anche la sua professione è cambiata in questi anni. La carriera pensata durante gli anni di formazione ha preso una direzione differente: Tatiana, infatti, si è re-inventata e ha saputo trarre dalle esperienze della sua vita (e da ciò che il destino le ha riservato), il meglio. Così, sono nati i suoi primi libri sull’Italia: Italia: amore, shopping e Dolce Vita e Italia: un mare d’amore. Invece, con l’ultima pubblicazione, BludniZa, si è cimentata per la prima volta in un romanzo.
«L’ho scritto principalmente di notte, o quando avevo tempo libero, e stavolta non è stato così semplice trovare un editore che lo pubblicasse – ha continuato Tatiana -. Un giorno però ho ricevuto una mail inaspettata: l’avrebbero pubblicato e messo nella stessa collana con tanti altri autori come Tolstoj e Dostoevskij. Da un lato ne ero lusingata, dall’altro un po’ preoccupata. Il romanzo ha venduto oltre seimila copie e continuo a ricevere messaggi dai miei lettori: sono molto felice. In questo libro, pur inventato, ho messo moltissime mie conoscenze di psicologia e di interazione tra esseri umani, forte anche della mia duplice cultura russa e italiana».
Ora che vive a Chiari – città che ama – da diversi anni, Tatiana può anche tracciare un bilancio. «Cosa mi piace di più degli italiani? Il rito sociale, le dimostrazioni di rispetto, qualcosa che si impara sin da piccoli: una sorta di senso dell’onore e di orgoglio – ha concluso la giovane russa -. Cosa invece mi manca di più della Russia? La maggior sincerità: i sorrisi fatti solo a chi è a noi legato, il non aver timore del giudizio degli altri».
Del resto, Tatiana non finirà di certo di ritrarre l’Italia nei suoi libri. Tema della prossima opera saranno le donne: con otto interviste ad altrettante clarensi di età compresa tra i 20 e i 90 anni. Non solo. Sarà presto dato alle stampe e sarà tutto su Chiari.