La Festa di Mura è una manifestazione corale: un fine settimana per il quale la gente del rione si prepara per quasi un anno tra allestimenti, costumi, prove di spettacoli. E uno dei segreti del successo di quasi trent’anni di sagra è stato proprio questo: la messa al bando dei personalismi, perché chiunque lavora per Mura sa che è un piccolo, ma importante pezzo per la costruzione di un castello che necessita dell’aiuto di tutti, ciascuno secondo i propri tempi e competenze.
«Del resto, la festa è nata proprio così, con una discussione tra amici al bar Enal nel freddo inverno del 1990 – ci ha raccontato uno degli ideatori, nonché baluardo della sagra, Gianpiero Zuccotti -. L’idea ci è venuta un po’ per gioco: volevamo creare una piccola festa durante la quale tutti gli abitanti di Mura si potessero riunire per mangiare e bere qualcosa in compagnia, senza alcuna pretesa, e magari richiamare per una o due giornate tutti coloro che qui avevano vissuto, ma se n’erano andati, pur sempre senza dimenticare le proprie radici».
Zuccotti, per decenni anche una colonna della Fanfara dei Bersaglieri di Palazzolo, si emoziona mentre parla di quei momenti di 28 anni fa. Ora ha 75 anni, vive con la moglie Luciana Caccia ed è felicemente nonno. Alcuni problemi fisici lo hanno un po’ fermato negli ultimi due anni, ma per lui la Festa di Mura è sempre un appuntamento intenso. «Dal momento dell’idea a quello della effettiva concretizzazione sono passati mesi in cui abbiamo creato quel modello che viene seguito ancora oggi – ha continuato Zuccotti -. Certo, all’inizio c’erano tre piccole locande che servivano vino e panini, niente di più. I costumi erano meno appariscenti, i Musici hanno fatto la propria comparsa qualche anno dopo, mentre ancora successiva è la fondazione del gruppo Sbandieratori; ma il successo della prima edizione fu totalmente inaspettato. Questo ci ha dato la forza per continuare con la sagra e, dopo la terza edizione, di formalizzarci nel Consiglio di San Girolamo». Una realtà tuttora esistente e imprescindibile.
Negli anni poi, sotto la presidenza del compianto artista Angelo Brescianini, la festa ha assunto una dimensione anche artistica che ha ammaliato non solo tutti i palazzolesi, ma anche migliaia di abitanti dell’hinterland. «La più grande soddisfazione è sapere che la Festa di Mura viene vissuta dai palazzolesi come un riferimento dell’anno, un momento imperdibile – ha concluso Zuccotti -. Godersi la festa durante i momenti più affollati, stare in compagnia e infine camminare nel buio della notte fino a casa, in silenzio e con tutte le bandiere appese nelle vie… tutto ciò è per me sempre un’emozione indescrivibile. Ora, dopo aver abbracciato quasi trent’anni, c’è inevitabilmente bisogno di un ricambio generazionale. Ma non siamo preoccupati: di giovani volontari ce ne sono molti, soprattutto nelle locande. Avremo solo più bisogno di nuove forze nella fase di allestimento».