Nella Valle dell’Oglio continuano a nascere progetti di housing sociale, ovvero case con spazi in comune condivisi. Apripista è stata (come già raccontato sulle pagine del nostro magazine, Ndr) la Cà del Cà di Palazzolo, ma nei giorni scorsi è stato aperto un nuovo progetto a Pontoglio: in realtà un’iniziativa rinnovata, ma che ha avuto sin da subito una grande eco per via dell’intitolazione della struttura a una figura centrale del volontariato pontogliese, Battista Modina. Infatti, è stata inaugurata nel pomeriggio di sabato 22 settembre – all’interno del complesso del Castello in pieno centro storico – la Casa Battista: una palazzina ristrutturata che contiene cinque monolocali, i quali hanno la particolarità di avere alcuni servizi in comune, principalmente la cucina.
Servirà come supporto temporaneo (per un massimo di 18 mesi) a tutte quelle persone che stanno vivendo una condizione di precarietà e che la cooperativa Scalabrini Bonomelli di Brescia – che ha ideato e finanziato il progetto – prenderà in carico già nelle prossime settimane. Potranno essere ospitate fino ad un massimo di dieci persone, in particolare nuclei familiari composti da single o coppie. Il Comune, pur non coinvolto direttamente, offrirà la propria collaborazione per quanto riguarda l’osservazione delle persone in condizioni di fragilità da segnalare all’impresa sociale. Tra le persone che potranno essere aiutate figurano anche richiedenti asilo che stanno svolgendo con la cooperativa bresciana un importante percorso di alfabetizzazione e formazione, inseriti quindi in progetti sociali nell’ottica dell’integrazione.
Insomma, un progetto vicino al prossimo – soprattutto se in difficoltà – che spiega anche pienamente la sua intitolazione. Battista Modina, scomparso il giorno di Natale del 2016, è stato un personaggio fondamentale per il volontariato pontogliese degli ultimi decenni: attivo nelle associazioni, nell’oratorio e protagonista di diverse iniziative a favore dei più bisognosi, Modina ha lasciato un segno tangibile nella comunità. Battista, infatti, è stato un esempio di solidarietà e carità verso il prossimo: non si è mai tirato indietro di fronte alle sfide più difficili che la società gli poneva innanzi ed è stato così ricordato anche durante la cerimonia di inaugurazione: come un «giusto», una persona che ha dedicato la sua vita agli altri. Ora, il suo nome rimarrà indelebile proprio con la palazzina che servirà per ospitare persone che stanno attraversando dei periodi di vulnerabilità e necessitano di aiuti temporanei per poter ricominciare a vivere e camminare con le proprie gambe. E a poco meno di due anni dalla morte, tutta Pontoglio potrà continuare a ricordarlo come un esempio da seguire anche per le nuove generazioni.