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Yassine Rachik, bronzo e oro nella maratona agli Europei

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È partito dalla Valle dell’Oglio e, grazie a lavoro sodo e sacrifici giornalieri, è arrivato alla medaglia di bronzo nella maratona agli Europei di Atletica di Berlino, condita dall’oro a squadre. La storia di Yassine Rachik, 25enne italo-marocchino che vive a Quintano di Castelli Calepio, è l’emblema di quanto in alto si possa arrivare con la perseveranza ed una volontà di ferro.

«Sono arrivato in Italia nel 2004 e mi sono dato subito da fare per costruirmi una vita qui: ho studiato al Majorana di Seriate e ho cominciato a correre con la Polisportiva Capriolese grazie ad Arrigo Fratus – ci ha raccontato Yassine -. Negli anni mi sono poi formato a Bergamo, Pavia e Pontoglio, fino a giungere nel mio attuale team dell’Atletica Casone Noceto, nel Parmense.

Le medaglie di Berlino sono state il coronamento di un sogno che è partito da lontano e che è stato coltivato di giorno in giorno, non senza difficoltà. L’anno scorso, per esempio, ho sofferto di alcune microfratture alle tibie ed è stato complicato raggiungere la forma ideale per poter correre agli Europei». Tuttavia, il suo impegno non poteva essere più soddisfacente: 42,195 chilometri di maratona corsi in 2 ore, 12 minuti e 9 secondi, suo record personale.

Yassine, che già si era distinto in numerose specialità dell’atletica e in particolare nei 10.000 metri, ha corso a Berlino la sua quarta maratona: l’unica raggiunta con una condizione fisica ottimale dovuta anche ad una minuziosa preparazione con l’allenatore Alberto Colli ed il supporto di famiglia e amici, come il fisioterapista di Castelli Calepio Michele Caldara.

«Mi piace molto vivere qui, in riva all’Oglio – ha spiegato Yassine -. Adoro correre all’aria aperta e ammirare i luoghi che attraverso. Da quando sono arrivato in questa terra ho sempre cercato di dare il massimo e tutti i miei sacrifici sono stati ripagati da queste medaglie, che però sono anche un indicatore di come mi sto allenando, che sono sulla via giusta anche per il futuro».

Yassine ha ricevuto la cittadinanza direttamente dal Presidente della Repubblica tre anni fa. Da quel momento, ormai italiano a tutti gli effetti, non ha smesso di credere nei suoi mezzi, ha creato un’ottima sinergia con gli altri componenti della Nazionale ed è stato protagonista di un turbine di emozioni.

«La maratona è una corsa che ti spinge ad andare oltre i limiti che il tuo corpo ti impone: dopo il trentesimo chilometro a contare è più la condizione mentale, perché non bisogna mai perdere attenzione e concentrazione – ha concluso il 25enne -. La soddisfazione di aver portato a casa due medaglie così importanti è impagabile. Mi vengono in mente tutti i mesi di allenamento in preparazione per questo grande obiettivo: Milano, Sant Moritz, il Marocco durante il Ramadan, la Cina: tra gare e allenamento è stato un duro lavoro. Ma l’emozione di tagliare il traguardo per il bronzo e ricevere l’oro a squadre è stata indescrivibile».

Ora, non resta che provarne ancora, di sensazioni simili. Del resto, Yassine è un guerriero e siamo sicuri che non si fermerà di certo qui.

 

Photo credit: Giancarlo Colombo (FIDAL)

Giornalista pubblicista, classe 1986, nato a Palazzolo sull’Oglio dove risiede da sempre. Laureato magistrale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, lavora come corrispondente per un importante quotidiano locale.
Appassionato di cinema, di storia, lingue straniere e geopolitica.

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