Quello svoltosi al Teatro Sociale nell’afoso pomeriggio di sabato 7 luglio è stato un matrimonio particolarmente speciale e indimenticabile, non solamente per i due emozionatissimi neosposi. Infatti, a dire il fatidico sì sul palcoscenico del magnifico teatro – davanti al sindaco palazzolese Gabriele Zanni – sono stati il bergamasco Marco Pedrazzetti e la torinese Francesca Fabbrini: ovvero due dei fondatori della compagnia teatrale che sta ridando lustro e vita al magnifico teatro cittadino.
Due palazzolesi d’adozione, quindi, che la comunità locale ha accolto a braccia aperte fin dal settembre del 2014, data in cui la compagnia Filodirame ha vinto il bando per la gestione dello storico edificio all’ombra della Torre del Popolo. I due giovani teatranti si erano conosciuti nel 2008 ad un festival di teatro a Padova per poi fare coppia fissa a partire dal 2011, anno in cui hanno f atto i pendolari tra Bergamo e Parigi, città in cui Francesca si era trasferita per lavoro.
«Eravamo di fronte a un bivio – racconta Marco -. Da una parte ci era stata offerta la possibilità di fare teatro in Francia, ma noi avevamo in mente di realizzare il nostro sogno, cioè quello di aprire un centro culturale in stile europeo qui in Italia. E quando un amico ci ha detto del bando per la riapertura del Teatro Sociale di Palazzolo abbiamo subito partecipato con grande entusiasmo».
Da quel giorno i due – insieme al collega Mario Pontoglio – hanno sempre lavorato al fine di far diventare il teatro una realtà aperta, dinamica e ben inserita nel tessuto sociale della città. E ora, Marco e Francesca sono stati i primi a poter celebrare ufficialmente il loro matrimonio con rito civile in questa magnifica struttura, che ormai è diventata la loro seconda casa.
Certamente non saranno gli unici: infatti, grazie anche alla loro idea di sposarsi in teatro, d’ora in avanti questo incantevole gioiello architettonico sarà una delle location disponibili in città in cui le coppie palazzolesi potranno decidere di festeggiare il loro grande giorno e di ufficializzare la loro unione. Un luogo unico, che va ad aggiungersi alla Sala Consiliare e alla Sala affrescata al secondo piano del Municipio.
Questo slideshow richiede JavaScript.
Del resto, il piccolo teatro addobbato a festa fin dall’ingresso esterno è stato il proscenio perfetto per la magica giornata di Marco e Francesca, arrivati alla cerimonia a bordo di una Vespa e di una Dyane. «L’emozione più forte per me è stata quella di vedere il cortile esterno stracolmo di tutti gli invitati che ci stavano aspettando – ha confessato la sposa -. È stato veramente un momento che mi ha lasciato a bocca aperta: si riusciva a sentire tutta l’energia che solo il Teatro Sociale riesce a regalarti».
Una volta sul palco è partita la cerimonia, molto genuina e spontanea che – oltre alle promesse di rito e allo scambio degli anelli – è stata allietata da canzoni, monologhi, danza e tante sorprese che hanno coinvolto anche gli invitati seduti in platea e nei palchetti, in pieno stile Filodirame. Infine, la festa post-cerimonia ha animato definitivamente il teatro con tanto di buffet ed esibizioni artistiche dei talentuosi invitati.
«Al matrimonio abbiamo voluto invitare gli amici, i parenti, i colleghi e tutte le persone che hanno contribuito alla nascita e alla crescita di questo progetto – ha spiegato Marco -. Durante la cerimonia, ma anche nei giorni precedenti, abbiamo sentito che non eravamo soli su quel palco: l’incidenza del nostro lavoro ha colpito e toccato molte persone e ci siamo resi conto dell’importanza di ciò che stiamo costruendo. È stato veramente l’investimento della nostra vita».
Photo credit: Sara Aresu