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Storie D'Oglio

La Race Across Italy di Gualtiero Tansini di Urago

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Attraversare l’Italia in bicicletta da costa a costa, su e giù per gli Appennini, perdipiù in solitaria, senza assistenza e senza fermarsi per dormire, o mangiare. Per un totale di 775 chilometri, con ben 10mila metri di dislivello positivo, percorsi in sole 34 ore. Questa è l’impresa titanica portata a termine dal cicloamatore uraghese Gualtiero Tansini.

Il portacolori del Palmer Cycling Team difficilmente dimenticherà questa sua prima partecipazione alla Race Across Italy, fenomenale competizione di ultraciclismo. «Era la mia prima volta in una gara di questo tipo e non sapevo minimamente a cosa andassi incontro – ha confessato – Era anche la prima volta che pedalavo in quelle zone ed è stata un’esperienza unica, una sfida con me stesso che mi porterò dentro per sempre».

La Race Across Italy di Gualtiero è partita il 28 aprile da Silvi Marina – una piccola cittadina sulla costa adriatica abruzzese – e lo ha portato sulla cima del Gran Sasso, per poi pedalare lungo la costa tirrenica laziale da Terracina a Formia; poi ritorno sul Gran Sasso passando dal Molise e ancora da L’Aquila. «Non si dorme davvero mai – racconta il ciclista uraghese, classificatosi al quarto posto nella categoria degli atleti senza supporto – Ti fermi al massimo 10 minuti per prendere l’acqua, per guardare la traccia sul GPS, o per cambiare le batterie dei faretti montati sulla bici e sul casco per pedalare di notte».

Durante i quasi 800 chilometri percorsi, Tansini ha dovuto inevitabilmente superare qualche difficoltà. «Sulle due ascese al Gran Sasso ho trovato maltempo sia all’andata, sia al ritorno e ho dovuto fermarmi a cambiare i vestiti per non prendere freddo in discesa – spiega l’ultraciclista bresciano – Di notte poi non è stato affatto facile pedalare col traffico veicolare aperto, soprattutto quando ti venivano incontro macchine con gli abbaglianti accesi. Anche se in realtà non ho trovato enormi difficoltà durante la corsa, forse per via dell’adrenalina in corpo; ma quando ti fermi a fine gara ti accorgi che sei veramente sfinito e che il tuo corpo è veramente distrutto».

Come ci si prepara ad una corsa del genere? «Io vado in bici da quando avevo 12 anni e faccio circa ventimila chilometri all’anno, tra gare amatoriali e allenamenti. Da quando quest’inverno ho deciso di partecipare alla Race Across Italy ho iniziato anche a fare giri lunghi di circa 300 chilometri il sabato, o la domenica. In una gara del genere conta molto di più la testa che il fisico: bisogna soprattutto sapersi gestire lungo il percorso». E sembra proprio che il cicloamatore uraghese abbia preso gusto a confrontarsi con avventure di questo tipo: infatti, il 16 giugno prenderà parte alla Dolomitics24, la più dura e spietata gara di 24 ore su circuito in solitaria. Buona fortuna Gualtiero!

Giornalista pubblicista classe 1986, originario di Palazzolo sull’Oglio.
Laureato in Comunicazione di Massa e Nuovi Media all’Università di Bergamo. Per anni ha scritto della Franciacorta e della Valle dell’Oglio per un settimanale della provincia di Brescia. Appassionato di ciclismo, viaggi e fotografia.

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