Là, dove le calme acque del lago d’Iseo lasciano spazio a quelle del fiume Oglio, ha messo radici una bella realtà che da oltre un secolo sta regalando gioie ai palati dei sarnicensi, e non solo a loro.
Si tratta della storica gelateria Meì che, attualmente gestita dal 46enne Renato Savoldi insieme alla sorella Alda e ai rispettivi partner, sta portando avanti una tradizione di famiglia che dura oramai da ben cinque generazioni. Infatti, nel lontano 1907 era stata Maria Ginevra, la bisnonna di Renato, a servire i primi gelati ai felicissimi bambini che passeggiavano per le polverose vie di Sarnico.
«A quei tempi la mia bisnonna andava in giro a vendere gelati con un piccolo carretto e venivano serviti solamente due gusti, panna e limone – ricorda non senza emozione Renato – Poi è stata nonna Bartolomea a realizzare la prima gelateria fissa a ridosso del ponte e a dare all’attività il suo stesso soprannome, Meì con l’accento sulla i».
Incalcolabile è il numero di persone che, nel corso di questo secolo di storia, si sono recate sulle rive del fiume per rinfrescare il corpo e la gola durante l’afa dei mesi estivi. Il gazebo della gelateria si affaccia proprio a ridosso delle acque dell’Oglio e i titolari hanno sempre osservato il lento scorrere della corrente da una posizione privilegiata.
«Ogni volta che guardo fuori mi rendo conto di quanto siamo fortunati a lavorare qui – racconta Renato sorridendo – Noi viviamo veramente in simbiosi con il fiume che, insieme al meteo, caratterizzano la nostra vita. Per certe cose siamo molto simili ai contadini di inizio ‘900 che guardavano il cielo per capire come sarebbe stato il loro raccolto. Ecco, anche noi guardiamo il cielo allo stesso modo per sapere se la nostra stagione sarà fortunata, o meno».

Renato, che ora vede i propri figli iniziare a fare i primi passi nell’attività, ammette che non sarà affatto facile per loro continuare la tradizione di famiglia, per via dei tanti problemi che attanagliano i piccoli imprenditori italiani. Ma la tradizione, in casa Meì, è riuscita negli ultimi anni ad andare a braccetto con l’innovazione, per stare al passo coi tempi e non sentire il peso delle ben 111 candeline. Il vecchio carretto che usava la bisnonna è stato sostituito da due moderni mezzi motorizzati, un’Ape e un Porter, grazie ai quali la famiglia di gelatai riesce a far assaggiare in Franciacorta, ma anche in tutto il nord Italia, i suoi nuovissimi gusti, tra cui prodotti per vegani e senza glutine.
«Noi il gelato lo facciamo senza usare prodotti industriali. Per di più gli ingredienti che utilizziamo sono in gran parte locali, come questo miele che viene direttamente dai Colli di San Fermo» dice con orgoglio il 46enne impugnando un cucchiaino pieno di cremoso gelato. Insomma, il gelato come lo si faceva una volta.