I riflettori si sono spenti da tempo sulle zone del Centro Italia colpite dal sisma del 2016. I media ne parlano sempre meno, mentre gli italiani pian piano si stanno dimenticando di una popolazione che sta ancora lottando per sopravvivere, per ricostruire le proprie case e reinventarsi nel lavoro.
C’è qualcuno però che non si arrende e non vuole abbandonare quei cittadini. Il suo nome è Andrea Bottoli, medico chirurgo oculista che opera presso l’Istituto San Rocco di Ome (con studi a Corte Franca e Desenzano). Originario di Parma e colpito dalla bellezza della Franciacorta e del Sebino, Bottoli vive a Capriolo, luogo da cui è partito a settembre dello scorso anno per Amatrice, dove ha offerto visite oculistiche alla popolazione, in particolare ai più piccoli. Quell’esperienza è stata illuminante: qualche mese dopo il capriolese ha costituito un’associazione di cui è ora presidente.
Non perdiamoci mai di vista, questo il nome del sodalizio, è stato fondato anche dai collaboratori di Bottoli che hanno accolto con entusiasmo questa nuova sfida: la figlia Rachele, l’ortottista e collega Davide Bruschini e le assistenti Simona Archetti e Chiara Bertelli. Così, ad aprile lo staff ha allestito l’ambulatorio oculistico alla parrocchia Madonna delle Grazie di Norcia, dove per un fine settimana ha visitato quasi un centinaio di persone.
Patologie strabologiche, malattie della cornea come il cheratocono, ambliopie sono alcune delle problematiche affrontate durante le visite. Grazie all’aiuto di sponsor privati e diversi volontari, l’associazione ha donato, ove possibile, anche gli occhiali correttivi da vista prescritti, tutto gratuitamente. Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla collaborazione di altre associazioni tra cui Amici di Paride e Feltre per Norcia e dintorni.
Il valore dell’esperienza umana vissuta è valso però decisamente più di quella medica, come ha spiegato lo stesso Bottoli. «Quella terremotata è una terra meravigliosa con un cuore immenso ed un desiderio immenso di comunicare e di essere ascoltata – ha affermato il capriolese – Ad aprile abbiamo visitato in soli due giorni circa 70 bambini e più di una decina di altre persone che ci hanno ringraziato con un sorriso in cui abbiamo notato da un lato la tristezza per tutto il dolore e l’insicurezza che stanno vivendo e dall’altro una grande felicità e voglia di far rinascere la propria terra».
Una gratificazione degna di nota è giunta all’associazione e ai volontari bresciani anche dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno e dall’assessore ai servizi sociali Giuseppina Perla, i quali hanno apprezzato l’iniziativa promuovendo con l’associazione altri progetti futuri.